“Se ci fossi stata anche tu”
“Un giorno ti sveglierai “ disse il parroco del rione a quella ragazza neanche trentenne che aveva lasciato il marito e due figli per scappare con un ragazzo più giovane di lei di cui si era follemente innamorata. “Lui” se ne fece una ragione e continuò a montare antenne, riparare TV e prendersi ogni cura e premura per i due figli. “Lei” si fece vedere dopo qualche anno e dopo qualche anno ancora senza far mai trasparire alcun senso di colpa. La vita andò avanti così con i bambini che crescevano bravi a scuola e bravi in tutto, con il padre sempre alle prese con antenne e riparazioni TV diventate sempre più complicate e con la madre sempre più lontana e sempre più impegnata nella sua nuova vita con il ragazzo che nel frattempo aveva anche sposato.
Non fu mai abbastanza presente né fu mai completamente assente e fu proprio un’idea del più grande far trovare alla madre in una tasca della giacca un biglietto:“se ci fossi stata anche tu”. Quando la madre trovò quel biglietto era già tardi e per tutta la notte non chiuse occhio. Successe così quasi tutte le notti che seguirono. Era quasi sempre sveglia o forse si era “svegliata”. Fece in modo di far trovare ai suoi figli un biglietto: “avrei voluto mettervi ogni sera il pigiama, darvi la buona notte, ma a volte si confonde la luce fioca di un lampione con il “sole”. Da allora in poi si fece vedere un po’ di più senza peraltro turbare mai quell’equilibrio faticosamente raggiunto e che non la comprendeva.
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