Quella tangenziale non s'ha da fare! Una raccolta di monetine per pagare la penale
Di fronte alla grave emergenza scoppiata in questi giorni, connessa alla cementificazione delle aree verdi attorno a Galatina, si è svolta la prima riunione di urgenza di cittadini, comitati e associazioni galatinesi e salentine per la costituzione di un “Unità di Crisi Permanente”, aperta alla partecipazione apartitica di tutta la cittadinanza per la risoluzione del grave problema. “È stato per noi cittadini un fulmine a ciel sereno dopo l’elezione della nuova amministrazione, che in piena contraddizione con le battaglie ambientaliste sposate dai referenti in passato, nonché in contraddizione con le dichiarazioni di impegno post-elettorali per lo Stop al Consumo del Territorio, assistere all’avvio dei cantieri di una discussa tangenziale e la conseguente edificazione nei comparti di questa città già smodatamente cementificata. Si aggiunga inoltre il ripresentarsi in questi giorni del fantasma della maxi speculazione del mega-parco commerciale in località Cascioni nei pressi di Collemeto, che minaccerebbe l’ultima area rurale rimasta intatta intorno a Galatina, dalla quale provengono prodotti agricoli ortofrutticoli e vitivinicoli d’eccellenza. Un centro commerciale che condannerebbe al fallimento tutte le micro attività commerciali a conduzione famigliare che vivificano il centro di Galatina.
Il clima che si è respirato durante l’incontro, oltre ad una comprensibile rabbia, ha visto l’amarezza per il “tradimento” da parte della classe dirigente attuale nella quale si riponevano tante speranze. A Galatina la cementificazione, di per sé immorale in un territorio già fortemente lacerato, assume una gravità maggiore perché quel cemento viene prodotto dallo stesso cementificio che per anni ha sventrato con mille cave il territorio circostante ed immesso in atmosfera centinaia di sostanze tossiche che avvelenano la quotidianità degli stessi cittadini. Questo inquinamento aveva visto sulle barricate quelli che oggi sono divenuti i principali rappresentanti dell’amministrazione. L’indignazione è grande anche per i tentativi di mistificazione con i quali si è cercato di nascondere i gravi danni al paesaggio e alla qualità di vita dei cittadini e dell’ambiente correlati alla realizzazione della così detta circonvallazione sud-ovest di Galatina; emblematico l’aver dichiarato “abbiamo salvato la quercia” e poi aver scoperto che la strada passerà a soli 15 metri dalla chioma. Sarebbe non solo un danno alla magia del contesto paesaggistico oggi immacolato e verde, ma anche un pericolo per i tanti bambini che con le scuole visitano e visiteranno quell’importante monumento che è la Quercia Vallonea di San Sebastiano. Un albero pluri-secolare, per di più di una rarissima specie protetta a rischio di estinzione, che recentemente è stata censita dall’Orto Botanico e dell’Università del Salento. E’ un tradimento alle speranze e alle richieste dei cittadini del quartiere di San Sebastiano e di tutta la città che hanno chiesto lì attorno, già da oltre un anno, la realizzazione di un “Parco Verde della Quercia” che, con una strada passante a 15 metri, verrebbe inevitabilmente vanificata.
Mentre ci si aspettava da questa amministrazione un serio atto di coraggio e coerenza volto all’interruzione di quel perverso meccanismo che vede intrecciarsi celatamente gli interessi privati, la mala-politica e lo smodato potere dirigenziale, si è assistito invece allo “sturamento” di una diga di progetti in standby da anni, con l’apertura addirittura di cantieri senza cartellonistica trasparente e barriere protettive. Tutto ciò è indicativo di un modus operandi animato dalla fretta di cantierizzare dando un falso senso di inesorabilità ma soprattutto prima che la cittadinanza possa prendere atto dello scempio in progetto e agire democraticamente per fermarlo.
L’Unità di Crisi si rivolge ora a tutta la cittadinanza di Galatina: “Quanto sta accadendo è molto grave, il quadro complessivo che sta emergendo e qui denunciato comporterebbe la quasi totale cancellazione dell’agro oggi ancora verde della città. Una piccola città già cinta d’assedio dall’industria, con numerosi opifici di alta nocività e per la quale le aree verdi rappresentano i polmoni e i filtri per il risanamento dell’ecosistema e dell’aria. Su quei terreni, dove oggi osceni piani regolatori vorrebbero sventrare la terra, colarvi cemento ed estendere asfalto, sarebbe invece necessario realizzarvi una cintura verde come nelle città inglesi, una green-belt. Questo dovrebbe fare un’amministrazione che vuole dirsi virtuosa!
A questa amministrazione oggi si chiede, con un coro sempre più crescente di persone, via, via, che la verità comincia a emergere e a diffondersi, di chiedere alla Provincia di fermare immediatamente le procedure di appalto del secondo tratto della circonvallazione che minaccia la Quercia; di fermare i cantieri già partiti in fretta e furia nel primo tratto, nonostante i ricorsi ancora pendenti nei Tribunali amministrativi; così come è necessario fermare l’avvio di edificazioni in quelle terre vergini che il piano regolatore denigratoriamente definisce “comparti” di neo urbanizzazione; di non “svendere” i preziosi territori agricoli nei pressi Collemeto per la realizzazione del mega-parco commerciale. Questa amministrazione deve rimettere in discussione l’intero Piano Urbanistico della città, che viene da troppo lontano e che è assolutamente sproporzionato alle vere esigenze del paese, in nome dello “stop al consumo del suolo” e di tutti quei valori e buone pratiche amministrative nella gestione del territorio connesse alla virtuosa filosofia del recupero. E’ una questione civica etica e di coerenza democratica. Il costituendo Comitato cittadino e intercomunale chiamerà amministratori e tecnici comunali, attualmente in carica, alle responsabilità personali per il risarcimento dei danni che saranno causati a privati cittadini e a tutta la comunità e che dovessero derivare da scelte irresponsabili o autorizzazioni incautamente concesse per questi progetti. Progetti che devono essere invece fermati d’urgenza! Danni economici connessi agli espropri, come anche danni materiali e immateriali derivanti ai cittadini, al patrimonio culturale, storico, architettonico, archeologico, paesaggistico e ambientale. Vedi anche il caso del Grande Gelso, vivo e in perfetta salute, ma che taluni cercano di spacciare per ammalato. Anche in questo caso si finirebbe per sopprimere l’esistenza di un importante testimone arboreo dell’antica bachicultura salentina che vedeva Galatina centro prioritario per la produzione della seta nel Sud Italia. Peraltro questa zona è caratterizzata da un paesaggio agricolo salentino su cui insistono, a distanza di pochi metri una dall’altra, ville di epoca ottocentesca in stile liberty, tra cui spicca villino Lisi le cui decorazioni esterne, in pietra leccese, sono state realizzate da Gaetano Martinez (scultore noto a livello nazionale vissuto agli inizi del secolo scorso). La circonvallazione è rasente un’antica masseria del XVIII secolo trasformata in casa colonica a circa 100 metri è situata l’antica chiesa rupestre di Santa Lucia già in critiche condizioni statiche oggi inglobata dalle civili abitazioni. Questo scempio peraltro non prende assolutamente in considerazione gli aspetti e i rischi idrogeologici, con l’impermeabilizzazione e la compattazione del suolo che condannerebbero la città ad ulteriori e sempre più frequenti alluvioni. Un rischio per il quale le responsabilità future dovranno essere individuate nelle scelte di oggi.
Domenica tutta la cittadinanza è invitata in piazza San Pietro ad apporre la propria firma a sostegno di quanto qui esposto. Simbolicamente saranno raccolte delle monetine che verranno donate all’amministrazione come segno della volontà dei cittadini affinché il Comune paghi tutte le penali ad oggi volgarmente addotte come motivo per avallare questo immane scempio! I costi per la comunità sarebbero ben più pesanti, alla luce delle innumerevoli e gravi implicazioni che stanno emergendo dall’analisi di questo contesto maturato in decenni di cattiva amministrazione. Siamo ancora in tempo per cambiare rotta!
Collettivo Arte Ambiente Nuovi Selvaggi, Associazione Nadir, Circolo ARCI Eutopia, Meetup Galatina, Custodi della Quercia Vallonea di San Sebastiano, Custodi del Salento, Nuova Messapia, Forum Ambiente Salute, Coordinamento Civico
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