Megaparco, alcune preoccupanti domande
(Estratto di una lettera che Anita Rossetti, in nome e per conto del Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino, del Galatina Libera dal Cemento, ha indirizzato a Nichi Vendola, Antonio Gabellone e Cosimo Montagna). "Esaminiamo ora alcune “stranezze” rispetto a ciò che sembra inevitabile, viste le convergenze di tutte le forze politiche di maggioranza ed opposizione (a parte l’ininfluente no di R.C.). In riferimento al procedimento di autorizzazione per area commerciale integrata no-food in contrada “Cascioni”, presentato dalla società Pantacom s.r.l. si osserva quanto segue: 1) La delibera di Giunta n. 122 del 21/04/2013, parte integrante dell’istanza, al pari della convenzione stipulata tra la Società proponete e il Comune di Galatina, parrebbe se non nulla, quantomeno non perfezionata, senza la necessaria delibera di Consiglio Comunale, un importante prerequisito, che dovrebbe essere previsto a monte del procedimento autorizzativo.
Nello specifico, al punto 4) della deliberazione e nelle parti ove si fa riferimento all’adozione, attraverso la Delibera di Giunta, delle indicazioni programmatiche integrative, previste nel progetto preliminare proposto, finalizzate al passaggio dell’area in argomento nella parte Operativa del PUG/P;
si rileva la non competenza della Giunta Comunale, nella materia che è di esclusiva spettanza del Consiglio Comunale, come previsto dal DECRETO LEGISLATIVO 18 agosto 2000, n. 267; Art.42; comma 2.; lettera b): "b) programmi, relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi, pareri da rendere per dette materie";
2) L’intervento previsto al punto 4. dello schema di convezione, approvato nella succitata Delibera di Giunta, relativo al parco urbano attrezzato di 5 ettari (parte integrata nel progetto e cardine nella convenzione), con parcheggi, 2 campi di calcetto, uffici, servizi igienici, spogliatoi e impianto fotovoltaico da 10KW, non è compatibile con le norme vigenti previste nella pianificazione della zona E2, su cui ricade.
Le zone E2, in base all'analisi geo-morfologica ed agricola risultano di media sensibilità idrogeologica e ambientale, inoltre dovranno essere incentivati interventi di espansione delle aree a vigneto secondo quanto prescritto nel PTCP della provincia di Lecce.
Detta area è costituita da suoli agricoli ad altissima e qualificata produttività!!!!!
Per tali motivi, si evidenzia come tale convenzione sia aleatoria e inattuabile con la pianificazione e le norme vigenti.
3) L’area interessata oggetto della proposta, se pur apparentemente compatibile, ha delle importanti prescrizioni, dettate dalla D.G.R. n. 1416/2010 e della deliberazione G.P.n.143 del 04/06/010, recepite dal Consiglio Comunale di Galatina con Del. C.C. n.32/2010, che potrebbero condizionare nella sostanza i requisiti, di cui agli artt. 4 e 6, del R.R. del 28 aprile 2009, n. 7 e successive modifiche e integrazioni.
Si evidenzia, che un indispensabile studio di dettaglio è stato demandato alla pianificazione attuativa, che per tale motivo, assume un ruolo primario nello specifico procedimento.
Una puntuale e approfondita verifica della geomorfologia e dell’ATE C, ricadenti nella zona tipizzata D7 e individuate nel PUTT/p, potrebbe influenzare la corretta determinazione di superfici di vendita , di pertinenza e parcheggi.
Ecco perché si rende necessaria, l’esatta individuazione del ciglio di scarpata, posto a confine di due zone nella litologia del substrato e a nord est dell’insediamento in oggetto, con la determinazione e la tutela delle aree nell’ATE C, zone con valore distinguibile ambientale e paesaggistica.
Per tutto quanto sopra è evidente e necessaria una Valutazione di Impatto Ambientale, oltre alla procedura di autorizzazione paesaggistica, prevista nell’ ART.5.01 delle N.T.A. del PUTT/p nei limiti delle are ricadente nell’ATE C e interessate dal ciglio di scarpata.
Ora, vista quantomeno la superficialità con cui i nostri amministratori si adoperano a firmare convenzioni e rilasciare autorizzazioni, vorrei riproporre le “Domande da porci” pubblicate da Antonio Mellone nel gennaio scorso ed invitare tutti ad una riflessione, oltre alla consapevolezza che se per caso, questo “affare” dovesse rivelarsi un mero atto speculativo sul territorio, ciascuno degli attori che deciderà di optare per tale (a nostro parere) insana scelta, dovrà assumersi tutte le responsabilità: politiche e, ove vi fossero i presupposti, amministrative, civili e penali".
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