Coppia di giovani galatinesi consente l'arresto di uno dei rapinatori della braceria 'Gustavo'

Coraggiosa deposizione di un sottufficiale di marina e della sua fidanzata nella Caserma dei Carabinieri di Galatone

È stato arrestato dai Carabinieri uno dei rapinatori che ieri notte avevano seminato il terrore nella braceria ‘Gustavo’ di Galatone. Si tratta di Cosimo Marra, pluripregiudicato,nato a Nardònel 1988, residente a Galatone, celibe. Le indagini, approfondite ed immediate sono partite già nella notte, subito dopo che la rapina era stata commessa. I Carabinieri della Stazione di Galatone ed i colleghi dell’Aliquota Operativa del N.O.R. della Compagnia di Gallipoli, dopo l’ attento ascolto delle dichiarazioni di tutti i clienti del ristorante, dei dipendenti e di altri testimoni hanno immediatamente individuato chi potevano essere gli autori dell’azione criminosa.
Anche attraverso posti di blocco allestiti lungo le vie della cittadina, hanno costretto uno dei rapinatori ad un fatale “passo falso”. Dopo aver trascorso, infatti, qualche ora in giro vagando per le campagne e le vie di comunicazione tra Galatone e Gallipoli nel vano tentativo di cambiarsi i vestiti e guadagnarsi l’impunità, ma vedendo intorno a sé, in lontananza, solo pattuglie dell’Arma intente a dare la caccia a lui e ai suoi complici, Marra intorno alle 06:00 di questa mattina, forse ormai esausto e stremato per la notte trascorsa in giro, ha fatto rientro a casa a Galatone. Ad attenderlo da qualche ora ha trovato i militari della Stazione ed i loro colleghi dell’Aliquota Operativa della Compagnia jonica. Cosimo Marra è apparso subito molto agitato, probabile segno della sua responsabilità per i fatti accaduti. È stato comunque fermato e condotto all’interno della caserma di Galatone, dove cominciavano ad affluire le persone vittime della rapina per formalizzare la denuncia di quanto accaduto. Fra queste il nipote della titolare della Braceria ed una giovane coppia di Galatina. Il destino e l’abilità professionale degli uomini dell’Arma hanno voluto che il fermato ed i tre giovani si incontrassero, a causa di una porta lasciata “incolpevolmente” aperta, negli uffici della Stazione. Un incrocio di sguardi è bastato a Marra per dare in escandescenzeed ai giovani per ripiombare nell’incubo vissuto solo qualche ora prima.
Lo stesso Marra, a sua insaputa, urlando ed inveendo contro i militari ha dato conferma del suo coinvolgimento nei fatti, dato il suo particolarissimo timbro di voce di cui aveva già dato sfoggio durante la rapina, forse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Il sangue freddo del malcapitato M. P.sSottufficiale della Marina Militare, a Taranto, che in maniera certosina ha ricostruito l’evento e con certezza “scientifica” ha riconosciuto il rapinatore fornendo i particolari dei suoi indumenti, e l’ottima memoria “audio-visiva” della sua fidanzata M.E., che non finiva mai di ripetere, imitando il rapinatore, le frasi da lui pronunciate con l’inconfondibile timbro di voce, entrambi galatinesi, hanno permesso di “validare” il lavoro svolto dagli uomini dell’Arma.
L’attività degli investigatori, diretti dal capitano Michele Maselli, comunque prosegue, allo scopo di identificare ed assicurare alla giustizia i complici, anche per fare luce sull’intera vicenda, di cui alcuni aspetti rimangono ancora poco chiari.
I militari stanno continuando ad effettuare numerose perquisizioni in alcune abitazioni di Galatone e non solo, certi di essere vicini alla risoluzione della vicenda. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Lecce, a disposizione del Pubblico Ministero di turno Roberta Licci.

Domenica, 7 Luglio, 2013 - 00:07