Un ramo secco d'ulivo in cima alla focara
C’è un ramo secco di ulivo in vetta alla maestosa Fòcara che brucerà il 16 gennaio in onore di Sant’Antonio Abate a Novoli. Così i costruttori volontari del Comitato festa intendono richiamare l’attenzione sull’emergenza Xylella. Il tronco senza vita è circondato da tralci di vite e ramoscelli d’ulivo verdi che rappresentano la rinascita della campagna salentina. Un augurio per i contadini nel rito propiziatorio che brucia l’inverno e attende con speranza la primavera. Sugli ultimi tre cerchi concentrici, installati a 18 metri d’altezza, sventola la bandiera novolese. Uno spettacolo di fuochi d’artificio a cura della Pirotecnica salentina incendierà l’opera di architettura contadina, tra le più grandi del bacino del Mediterraneo, giovedì 16 gennaio alle ore 20:30: 25 metri di altezza e 20 metri di diametro. Una montagna di 45 mila fascine per un totale di 3.200.000 tralci raccolti, uno per uno, dai volontari del Comitato Festa Sant’Antonio Abate nelle campagne del parco del negroamaro. Subito dopo l’accensione l’atteso spettacolo musicale con l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta e Clementino. Hashtag ufficiali: #focara2020 #WeAreinPuglia Programma 16 gennaio: ore 10:00 tradizionale benedizione della Fòcara, piazza Tito Schipa. ore 15:30 benedizione degli animali – sagrato chiesa di Sant’Antonio ore 16:00 solenne processione col venerato simulacro del Santo patrono ore 20:30 accensione della Fòcara, piazza Tito Schipa ore 21:30 concerto Orchestra Popolare La Notte della Taranta ore 23:30 concerto Clementino
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