"Non a norma nei ristoranti un'oliera su quattro"
C’è poca chiarezza nei ristoranti dove andrebbero fatte rispettare le normative vigenti in una situazione in cui nei locali è fuorilegge un contenitore di olio su quattro (22%) che non rispetta l’obbligo del tappo antirabbocco, entrato in vigore con la Legge 30 Ottobre 2014, n. 161 che prevede anche sanzioni e la confisca del prodotto. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in riferimento ai tentativi di manomissione del tappo antirabbocco a biglia e le conseguenti sofisticazioni dell’olio contenuto nelle oliere che confermano la necessità di intensificare i controlli. “E’ urgente avviare un programma straordinario di controlli che renda efficace ed effettivo l’obbligo previsto dalla legge ed in attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione – denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - per non cadere nella trappola del mercato per approfittare dell’ottima annata Made in Italy con una produzione di olio extravergine di oliva in Puglia che segna una ripresa dell’80% rispetto alla disastrosa annata scorsa, il consiglio è quello di guardare con più attenzione le etichette e acquistare bottiglie di extravergine sulla cui etichetta sia esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica”. La legge ‘salva – olio’, fortemente voluta da Coldiretti e sostenuta in ogni fase del percorso legislativo dall’onorevole Mongiello, prevede che nei pubblici esercizi l’olio debba essere presentato in contenitori etichettati e dotati del tappo antirabbocco ‘in modo che il contenuto non possa essere modificato’. Un olio extravergine di oliva (EVO) di qualità deve essere profumato all’esame olfattivo – aggiunge Coldiretti Puglia - deve ricordare l’erba tagliata, sentori vegetali e all’esame gustativo deve presentarsi con sentori di amaro e piccante, gli oli di bassa qualità invece puzzano di aceto o di rancido e all’esame gustativo sono grassi e untuosi. Riconoscere gli oli EVO di qualità significa acquistare oli ricchi di sostanze polifenoliche antiossidanti fondamentali per la salute. Nei soli primi otto mesi dell’anno sono arrivati dall’estero ben 280 milioni di chili di olio spagnolo - spiega Coldiretti - spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali e mondiali. Il risultato è – rileva Coldiretti – un’invasione ni ristoranti e sugli scaffali dei supermercati di prodotti di scarsa qualità a prezzi stracciati proprio nel momento in cui sta arrivando l’olio nuovo italiano, con un effetto dirompente che rischia di vanificare l’ottima annata produttiva la quale ha visto incremento del raccolto per un totale stimato di 315 milioni di chili, peraltro di ottima qualità.
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