Imparare a coltivare lo zafferano: nel Salento è un ritorno all'antico che guarda al futuro
Come si coltiva lo zafferano? Tutto quello che c’è da sapere in un corso realizzato da Fondazione Div.ergo-onlus con Cia-Agricoltori Italiani Lecce, Zafferano del Salento-Azienda agricola Pezzuto e la cooperativa sociale Filodolio nell'ambito del progetto Utilità marginale sostenuto da Fondazione con il Sud. Il corso, di sei ore e in tre date (sabato 28 settembre, sabato 5 ottobre e venerdì 11 ottobre, dalle ore 17.30 alle 19.30 presso APOL a Lecce - Via A.Diaz, 41) sarà tenuto da esperti del settore, per conoscere e approfondire il mondo della coltivazione dello zafferano in tutte le sue fasi: da quello della coltivazione fino alla commercializzazione, con attività teoriche e pratiche in campo. L'attività formativa rientra nelle attività del progetto di agricoltura sociale Utilità Marginale, al fine di rimettere al centro e restituire valore a tante marginalità: quella di alcuni terreni incolti della periferia leccese, di varietà colturali come lo zafferano, fino al Seicento coltivazione tipica del Salento, e quella di un gruppo di 10 giovani con disabilità intellettiva destinati ad essere esclusi dai normali circuiti del mondo del lavoro. Il progetto, partito nell’ottobre del 2018, è realizzato anche in collaborazione con l'Università di Bari, Agricoltura biologica Pezzuto - Zafferano del Salento, l’Associazione di volontariato C.A.Sa. e Espéro, spin-off dell’Università del Salento.
Lo zafferano, Crocus sativus, alimento prezioso e unico. La sua storia si intreccia fortemente con quella del Salento, nel quale è attestata, fino al '600, un'importante produzione di questa spezia. Il recupero della sua coltivazione è un elemento importante del progetto Utilità marginale, che ha come obiettivo proprio la valorizzazione di quando è finito ai margini per ragioni economiche o sociali.
Tweet |