Prosegue il progetto MINORE, sotto controllo le acque del Salento
Raddoppia l’impegno del Progetto MINORE per monitorare lo stato di salute della falda acquifera Salentina. Uno dei primi atti firmati da Rodolfo Rollo nella nuova veste di Direttore Generale della ASL Lecce è, per l'appunto, la proroga di un anno del Progetto MINORE (Monitoraggi Idrici Non Obbligatori a livello REgionale), grazie al rifinanziamento ottenuto dalla Regione Puglia.
Dopo aver ultimato il monitoraggio di tutti i 104 pozzi al servizio di AQP oltre che delle fontanine in tutti i Comuni, confermando la buona qualità dell'acqua potabile fornita in tutta la provincia di Lecce (riscontro ottimale su cui si basa la campagna di comunicazione in corso), il Dipartimento di Prevenzione della ASL Lecce sta concludendo anche l'attività di monitoraggio di un campione dei numerosissimi pozzi privati che perforano il Salento.
Si tratta di un campione rappresentativo delle pressioni ambientali e antropiche subite dalla falda in tutte le più diverse aree della provincia. Le analisi del MINORE comprendono una vasta gamma di parametri non controllati obbligatoriamente per legge (tra cui il glifosate e il suo metabolita AMPA, il radon, l'amianto, diossine, PCB, metalli pesanti e altro). Nel corso del prossimo anno il Dipartimento di Prevenzione eseguirà, sempre insieme ad Arpa, approfondimenti su eventuali riscontri di sforamenti nei pozzi, nonché campionamenti aggiuntivi (rispetto a quelli dell'annuale programma di controlli in vigore) anche su matrici alimentari vegetali e animali in collaborazione con Arpa e Istituto Zooprofilattico. A ciò si accompagnerà una più intensa azione di monitoraggio nell'area di Burgesi, su mandato della Regione e insieme ad Arpa e Cnr, ma anche una attività di mappatura (al servizio della costituenda banca dati regionale) di tutti i pozzi, autorizzati o da sanare, che perforano il Salento.
Proprio per far fronte a questi impegni, la ASL Lecce ha bandito 9 borse di studio per reclutare biologi e laureati in scienze ambientali. Dal Salento è partita anche un'azione di stimolo nei confronti della Regione Puglia affinché, con l'uscita dal piano di rientro e col ritorno alla possibilità di assumere, vengano arricchiti gli organici dei Dipartimenti di Prevenzione con l’assunzione di laureati in scienze ambientali, chimica, biologia, psicologia, sociologia, pedagogia, ingegneria, tutte figure professionali indispensabili per rispondere in modo altamente qualificato alla nuova domanda di prevenzione che arriva dai cittadini ed ai nuovi compiti istituzionali anche in tema Salute e Ambiente.
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