Contemplare l'orizzonte
Caro Turista, la diocesi di Otranto ti dà il benvenuto. Dopo un anno di lavoro, potrai trovare nel Salento un po’ di meritato riposo. Anche qui, tuttavia, scoprirai che la misura più adeguata perte è solo l’infinito che niente è in grado di sostituirlo, pena un’immediata delusione. Per questo, mentre sei nel ‘qui ed ora’ della nostra terra, faccio appello alla tua capacità di cogliere l’orizzonte: l’orizzonte del mare, che lascia intravedere popoli diversi, ma vicini; l’orizzonte della terra da sempre accogliente con la sua bellezza e la sua bontà; l’orizzonte del cielo, che nella sua immensità aspetta solo di essere accarezzato dal tuo sguardo; l’orizzonte della fede, disegnato su un mosaico e spiegato sul Colle da poco più di Ottocento Martiri; l’orizzonte delle relazioni, che ogni giorno ti stimola ad andare oltre te stesso; l’orizzonte del tuo mondo interiore, dimora segreta di un Dio che non ti abbandona mai. L’orizzonte, poi, non lo si conquista, né lo si raggiunge con sforzi titanici, possibili solo a pochi, ma lo si contempla, lo si accoglie come dono e ci si lascia avvolgere immergendosi in esso. E sarà subito gioia, gioia vera.
+Donato Negro
Arcivescovo di Otranto
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