Più vela per tutti con gli ospiti dell'Aquilone e della Bussola
Giornata da ricordare quella di domenica 21 ottobre per gli ospiti dei centri diurni "l'Aquilone" e "La Bussola" Galatina che hanno provato per la prima volta, l'emozione di un'uscita in barca a vela. A bordo di un catamarano messo a disposizione da un volontario, i ragazzi hanno preso parte alla prima gara del campionato invernale "Più vela per tutti". Si tratta della prima di una lunga serie di iniziative previste nell'ambito di un progetto di socializzazione rivolto ai ragazzi diversamente abili dei due centri diurni, voluto dal loro responsabile, il dott. Bruno Dollorenzo.
Ambizioso e certamente meritevole questo progetto, che si pone come obiettivi l'inclusione sociale, la riduzione dello stigma e del pregiudizio, di cui purtroppo sono vittime coloro che vivono un disagio, anche attraverso un un fitto e proficuo lavoro di rete interistituzionale. Certamente ispirato dalla sua passione per il mare e la vela il dott. Dollorenzo, responsabile della Casa famiglia "L'aquilone"si fa esempio di quella cultura che, partendo dalla centralità della persona, promuove l'affermazione della soggettività, della libertà e del diritto a una cittadinanza realmente attiva.
"Lo scopo -spiega Dollorenzo- è quello di far accedere cittadini fragili e 'diversi' a un percorso riabilitativo attraverso l'esperienza e le regole della vela e del mare. Un'occasione unica che offre la possibilità di formare una squadra composta da elementi eterogenei che a bordo perdono le loro connotazioni abituali: marinai, utenti, operatori, volontari diventano naviganti, uniti da un'esperienza intensamente comunitaria di solidarietà, lavoro di gruppo e responsabilità individuale.
"L'esperienza di questi anni ci ha mostrato-continua Dollorenzo-come il collocare la riabilitazione sempre più nei luoghi di vita e di relazione degli utenti, contribuisca alla riparazione della frattura nella loro esperienza rappresentata dal disagio sociale e mentale, oltre che al recupero di valenze di salute e valori di vita. Intendo portare avanti questo progetto perché è ormai dimostrato che la pratica della vela da parte di soggetti diversamente abili ne rafforza l'autostima e il senso di autorealizzazione personale e sociale, le responsabilità di ciascuno all'interno del gruppo, aumentando le capacità di risoluzione dei problemi ed il potenziamento dell'autocontrollo e dell'autonomia. Dunque la barca si rivela un acceleratore sociale, un moltiplicatore delle dinamiche di gruppo. Le attività veliche, inoltre facilitano il potenziamento delle abilità psicomotorie quali l'equilibrio, la coordinazione e l'orientamento spazio temporale, il miglioramento delle abilità cognitive quali la percezione, l'attenzione, la concentrazione e la memoria, il riconoscimento delle proprie emozioni e il loro controllo.
Ma al di lá di tutto si è trattato di una bella esperienza per i ragazzi del gruppo, che mi auguro di poter rafforzare ed estendere, coinvolgendo un numero sempre maggiore di utenti. Continueremo con la pratica sportiva per tutto l'inverno con l'ambizione di partecipare anche ai campionati di Assonautica Provinciale Lecce.
E la sensibilità non é certo mancata da parte dell'associazionismo locale, come nel caso della Lega Navale di Otranto, che ha posto a disposizione una gru per il sollevamento e l'accesso in barca da parte delle persone con mobilità ridotta: per questo colgo l'occasione per ringraziare il presidente Paolo Forgione che ha dato anche ai disabili dei miei centri la possibilità di poter partecipare al campionato invernale "Più vela per tutti", sdoganando il luogo comune che ai diversamente abili siano precluse alcune possibilità."
Colgo l'occasione anche per ringraziare quanti, operatori, volontari, semplici appassianati, investono il proprio tempo e le proprie risorse per la realizzazione di questo progetto, in particolar modo lo skipper Roberto Cenci che mi affianca nella conduzione di questo progetto sin dal suo nascere."
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