Piazza piena per Lucarelli e Travaglio ma tanti dubbi sull'operazione 'culturale'
“Che succede? Perché c’è la fila per entrare a Palazzo Orsini?” Basta uno sguardo al di là del portone dopo aver tentato, invano, di superare l’armadio-body-guard che disciplina gli ingressi, per intuire la risposta che comunque arriva implacabile: “C’è Selvaggia Lucarelli, l’opinionista di ‘Ballando con le stelle’”. Non è, dunque, l’autrice di ‘Casi umani’, il libro che ha appena finito di presentare in Piazzetta Orsini ma la irritante polemista del programma di RAI1 ad attrarre uomini e donne? Eppure chi è in fila ha in mano il volume e spera in una sua dedica. Le cinquecento persone che sono state, per quasi un’ora, ad ascoltarla sotto le impalcature della Basilica, al fresco serale della seconda domenica di luglio, erano attratte dalla star televisiva più che dalla giornalista? Il libro verrà letto (ammesso che meriti una qualche attenzione) o diventerà un cimelio autografato da fare gelosamente impolverare in uno scaffale? Il dubbio assale e si conferma quando, intorno alle ore 21:45, sale sul palco Marco Travaglio e le persone che si accalcano per vederlo ed ascoltarlo diventano almeno settecento (stima delle forze dell’ordine).
Il direttore del Fatto quotidiano sfodera tutto il suo repertorio televisivo. Spara a zero su tutto e tutti ma salva Giuseppe Conte (“fino a prova del contrario”): “Non riuscirà a fare peggio dei presidenti del consiglio che lo hanno preceduto”.
Va avanti a briglia sciolta interrotto dagli applausi. Deve vendere il suo "B come Basta!". Gli addetti al banchetto della Feltrinelli chiedono aiuto ai Carabinieri per non venire travolti dalla ressa. Tutti accaniti lettori? No, fan del divo televisivo che vogliono raggiungere la postazione più favorevole per la foto.
“Abbiamo bisogno di queste iniziative” -aveva detto intorno alle ore 21 un soddisfatto Marcello Amante. “Galatina ha deciso di investire sulla cultura” -era stata la sottolineatura di Cristina Dettù colpita da tanta partecipazione. Ma siamo proprio sicuri che il Salento book festival sia lo strumento giusto? Con i divi televisivi riempie le piazze ma che cosa lascia in cambio?
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