Un cammino di fede sulla via della Croce, nella Basilica di Santa Caterina d’Alessandria in Galatina
Il mese di Marzo è stato pieno di appuntamenti nella parrocchia di Santa Caterina. Un cammino quaresimale di meditazione in preparazione alla Santa Pasqua, a dir poco intenso ed emozionante, vissuto in diversi eventi che si sono susseguiti in Basilica, ideati e realizzati dal Parroco fra' Rocco e dal Consiglio Pastorale parrocchiale.
A partire dai primi tre appuntamenti dell'1, 8 e 18 Marzo, intitolati “Arte e Fede” coordinati dalla dottoressa Malù Coluccia, ci siamo immersi negli sguardi, nei gesti e nei colori dei particolari di alcuni affreschi che troviamo in Basilica, attinenti la Passione di Cristo, raccontanti da Giusi Reale, docente di storia dell’arte. Abbiamo medidato sulla bellezza spirituale di Maria a partire dalla sua umanità nelle parole di Fra Michele Carriero, docente di storia della chiesa.
Elisa Romano intonando dolcemente la melodia dei canti “Breath of Heaven”(Respiro del Paradiso) e “Mary did you know?”(Maria tu lo sapevi) ha spostato l’attenzione sul dolore di Maria, Lei che già nel momento in cui Lo ha concepito ha accettato il suo destino.
Abbiamo rivissuto la vita di tutte le figure femminili raffigurate negli affreschi in Basilica attraverso le parole della docente di storia dell’arte Domenica Specchia in collaborazione con Maria Prato, restauratrice.
Siamo stati avvolti dalle note dello “Stabat Mater” incantevolmente eseguite da Marinella Rizzo, mezzosoprano, accompagnate musicalmente dal Prof. Bruno V. Massaro al pianoforte, ed annunciate dall’intervento di Fabiola Carlino, musicologa.
Il venerdì precedente la Settimana Santa ci siamo ritrovati lì, nella luce soffusa delle candele accese, ai piedi della croce, inginocchiati e poggiati su di essa a riversare le nostre paure, le nostre preoccupazioni, le nostre speranze, accompagnati dalle dolci note dei canoni Taizè.
E infine, Martedì Santo, abbiamo ripercorso la via della Croce attraverso le sofferenze rivissute nelle testimonianze di vita ferita. Abbiamo ascoltato il dolore e la forza, ritrovata nella fede, di quei genitori che hanno dovuto affrontare la malattia e la perdita del figlio. Abbiamo visto la sofferenza e l’umiltà dei malati di lebbra attraverso gli occhi di Cesare Cafaro, una persona semplice che con coraggio e amore per gli altri si espone in prima persona a portare l’aiuto concreto attraverso le missioni in Tanzania. Non di poco impatto anche le “pseudo-testimonianze” delle sofferenze che ogni giorno ci circondano e che ritroviamo nel dramma dell’immigrazione, nei casi di bullismo, di femminicidio, di terrorismo, nonchè nelle immagini che ci arrivano dalla guerra in Siria.
Tanti momenti di riflessione, momenti di preghiera, momenti di meditazione, che un po' ci aiutano a porci delle domande sul nostro modo di vivere, sul nostro modo di fare.
Siamo sempre di corsa, non abbiamo mai tempo, il tempo passa velocemente e non ci accorgiamo che la vita scorre inesorabilmente. Proviamo a fermarci un attimo. Ci basterebbe semplicemente provare a riflettere, e magari riusciamo a capire che le persone che riteniamo più sfortunate di noi in realtà non lo sono.
Una buona e serena Pasqua di resurrezione dal Parroco fra' Rocco, dalla comunità dei frati e da tutto il Consiglio Pastorale parrocchiale.
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