Atti vandalici nella sede di Confindustria
“Nel giorno in cui gli imprenditori di Confindustria Lecce si ritrovano a Verona per contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Paese, chiedendo attenzione per il Salento e i suoi gap di sviluppo, c’è chi si nasconde dietro vili atti vandalici per tentare di minare di fatto la sicurezza e la legalità del territorio”. E’ questo l’amaro commento del presidente di Confindustria Lecce Giancarlo Negro a Verona, insieme ai colleghi, per le Assise di Confindustria Nazionale, alla notizia dell’atto vandalico nei confronti della sede sociale dell’Associazione nella notte, da parte di attivisti NO TAP.
Confindustria Lecce condanna pertanto con forza e determinazione gli atti criminali e intimidatori subiti per la seconda volta.
“In un momento così delicato per la nostra economia – continua il presidente Negro – nel quale è sempre più difficile fare impresa, creare sviluppo, produrre benessere e occupazione, Confindustria Lecce resta al fianco delle imprese che operano nella legalità e rispettano le leggi. Gli imprenditori, già chiusi nella morsa di una burocrazia sempre più asfissiante, di regole che mutano ogni giorno e, ora, perfino di atti di inciviltà che vorrebbero alimentare un clima di timore, chiedono a gran voce che venga tutelata l’impresa sana e virtuosa, con i suoi lavoratori, e soprattutto la sua capacità di produrre crescita vera”.
Confindustria Lecce auspica che le Forze dell’Ordine, alle quali va il ringraziamento per il tempestivo intervento e per l’impegno continuo volto ad assicurare la tutela della civile convivenza nella nostra società, riescano ad individuare i responsabili del vile e deprecabile gesto e che venga fatta giustizia.
Il country manager di TAP per l’Italia Michele Elia ha telefonato questa mattina a Giancarlo Negro, presidente di Confindustria Lecce per esprimergli la sentita solidarietà dell’azienda e sua personale e la condanna dell’atto vandalico di cui è stata oggetto la sede dell’associazione in via Fornari a Lecce, imbrattata da scritte contro il progetto del gasdotto transadriatico.
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