Il racconto di un testimone di via Fani
Lo scorso week-end abbiamo incontrato un testimone di via Fani, il dottor Carmelo Destito. Egli, dirigendosi al lavoro al Gemelli in macchina, quella mattina del 16 marzo, notò alcuni uomini in divisa (i famosi avieri ) nella parte alta di via Stresa; come poi descrisse nella deposizione la notte stessa e poi ancora mesi dopo davanti al, recentemente scomparso, giudice Imposimato.
(Vedi qui, in un precedente articolo, il nostro quadro sinottico dei 34 testimoni e i relativi riferimenti ai volumi della CM1)
Il dottor Destito lavorava al Gemelli e abitava in via Stresa. Lui, oggi a riposo, era allora un giovane chirurgo e, elemento inedito emerso nella conversazione, fu anche chiamato ad intervenire su Zizzi nella fase finale.
L’intervento era stato eseguito dal prof. Castiglioni (la cui equipe poi opererà anche Giovanni Paolo II dopo l’attentato di Agcà) e Destito fu chiamato alla fine per suturare i tagli chirurgici ( in realtà un unico grande taglio che interessò la parte anteriore e posteriore del torace del povero agente).
Svariati i ricordi di quella giornata. In particolare colpisce l’amarezza espressa, pur a distanza di tanto tempo, per il trattamento sgarbato cui fu sottoposto durante la deposizione – “sembrava quasi che il criminale fossi io “– ci dice. Fu, tra l’altro, prelevato nottetempo da casa per andare a deporre davanti a Spinella. A scusante dell’allora vice-questore si può invocare il fatto che fosse sulla breccia (e che breccia!) fin dal mattino, essendo stato praticamente il primo a giungere in via Fani.
Il dottor Destito ci faceva capire che l’intervento su Zizzi fu un tentativo disperato (l'articolo continua su http://www.sedicidimarzo.org/)
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