A Lecce sette borse di studio per specializzandi in farmacia ospedaliera
La “pillola giusta” per il paziente e per la Sanità. Seguire il farmaco dall’Ospedale al paziente non solo per monitorarne il percorso, ma anche per migliorare la cura. Durante il ricovero e poi alla dimissione: per capire ed eliminare problemi derivanti dall’interazione tra farmaci, valutare l’appropriatezza delle prescrizioni e quindi eliminare sprechi, nel contempo riqualificando il servizio e i percorsi di cura.
Sono i molteplici obiettivi che un bando della ASL Lecce, di prossima pubblicazione, affiderà a sette giovani farmacisti specializzandi in Farmacia ospedaliera che potranno fare esperienza, grazie ad altrettante borse di studio, nelle corsie dei sei ospedali leccesi. Aiutando da un lato le farmacie ospedaliere a gestire meglio la distribuzione dei farmaci alla dimissione e dall’altro coinvolgendo medici, infermieri e pazienti: un canale diretto per capire come evitare “intoppi” che hanno a che fare con l’uso scorretto delle terapie.
Il progetto, curato dalla dr.ssa Maria Ernestina Faggiano, è una bella occasione che la Direzione Strategica Asl offre a giovani farmacisti da reclutare presso la Scuola di Specializzazione di Farmacia Ospedaliera dell’Università degli Studi di Bari. Una scelta innovativa perché, prima in Puglia, ASL Lecce dà agli specializzandi la possibilità di sostentamento economico: un’opzione non proprio scontata in un percorso formativo che un tale aiuto non lo prevede affatto. «Mentre l'Europa parla di percorsi formativi in comune tra medici e farmacisti, l'Italia si impoverisce di professionalità» spiega la dr.ssa Faggiano, che oltre a lavorare nella Direzione Sanitaria Asl è referente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera per le Scuole di Specializzazione. «Anche i nostri specializzandi – aggiunge - iniziano ad andare all'estero dando buoni risultati che, se ottenuti nel nostro Paese, potrebbero risollevare le sorti di una sanità non più sostenibile e sempre meno appropriata per operatori e pazienti».
Qui a Lecce, insomma, si prova a trattenere “cervelli”, proponendo buoni (e concreti) motivi per evitare la fuga. Alla base del progetto, del resto, c’è anche la necessità di implementare la Raccomandazione Ministeriale n° 17, che prevede la “comunicazione” tra le azioni finalizzate alla ricognizione e alla conseguente riconciliazione delle cure, in collaborazione con medici ed infermieri, per evidenziare discrepanze non intenzionali e prevenire gli errori in terapia. In sostanza, consigli e consulenze da dispensare a valle della raccolta di dati e informazioni su età, sesso, farmaci assunti, dosaggio, posologia, eventuali effetti collaterali, stile di vita e schede di descrizione delle terapie. In un concetto solo: counselling farmacologico.
«Continuo a cercare forme di sostentamento – rimarca Faggiano - per permettere ai nostri giovani di portare avanti un percorso di studio lungo e complesso. L'iniziativa intrapresa da ASL Lecce si basa essenzialmente sul riconoscimento, da parte della Direzione Strategica, dell’importanza del ruolo e della professionalità dei farmacisti ospedalieri. E’ l’assunto iniziale sul quale abbiamo costruito un progetto che avrà riflessi positivi su tutta la filiera del farmaco, al cui centro c’è sempre il paziente». E, grazie alle borse di studio ASL, ci sarà posto anche per i giovani farmacisti.
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