Un convegno per conoscere il gas radon, nemico inodore
Il Gas Radon è un “nemico invisibile” da cui bisogna difendersi. Conoscendone effetti, scoprendo dove si annida e imparando come evitare rischi con le opportune contromisure. Impalpabile e pericoloso perché può provocare il tumore al polmone. Per approfondire questo tema delicato lo SPESAL della ASL Lecce e l’ARPA Puglia hanno organizzato, per il prossimo 7 dicembre 2017 (ore 8,30 all’Hotel Tiziano di Lecce), un momento di formazione insieme agli Ordini degli Architetti, degli Ingegneri, al Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Lecce ed all’ANCE Confindustria di Lecce. Il corso è dedicato agli iscritti di ordini professionali, associazioni di settore e ai tecnici degli Uffici Comunali e sarà un utile appuntamento per accendere un faro sulle problematiche legate al gas Radon, in particolare alla luce delle recenti disposizioni normative regionali in materia. Il corso mira a fornire elementi fondamentali per la corretta progettazione di nuove costruzioni edili e per bonifica delle costruzioni esistenti, che dovessero risultare inquinate.
All’evento formativo daranno il proprio contributo scientifico il Dipartimento di Matematica e Fisica Università del Salento, che collabora da anni con la ASL e ARPA nell’ambito della RePOL (Rete per la Prevenzione Oncologica Leccese), e la stessa ARPA per quanto riguarda le tecniche di misura e le campagne di monitoraggio in corso.
E’ importante ricordare che il Radon è un gas radioattivo, di origine naturale, particolarmente dannoso per la salute dell’uomo essendo stato riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come la seconda causa, dopo il fumo da tabacco, del tumore al polmone che, come è noto, fa registrare livelli di incidenza molto elevati in provincia di Lecce.
Questo gas si sviluppa dal sottosuolo, è presente nell’acqua ed in alcuni materiali da costruzione e, in certi casi, si accumula negli edifici, rappresentando così un rischio per la salute degli occupanti.
Il D.Lgs. n. 241/00 aveva già introdotto in Italia una regolamentazione dell’esposizione lavorativa al radon, fissando in 500 Bq/m3 (Bequerel su metro cubo, sistema di misurazione internazionale) la concentrazione media annua che impone l’adozione di misura di tutela per i lavoratori. La recente Legge Regionale della Puglia n. 30/2016, che recepisce in anticipo la Direttiva Euratom/59/2013, ha introdotto un livello di riferimento più basso, pari a 300 Bq/m3, ed ha esteso il campo di applicazione a tutti gli edifici aperti al pubblico e alle abitazioni private di nuova costruzione.
Pertanto, è indispensabile che chi svolge l’attività di progettista e di direttore lavori conosca la problematica “Radion Indoor”, ossia in ambienti chiusi, acquisendo strumenti per una corretta conoscenza in merito alle sue origini, la propagazione, le tecniche di misura, gli effetti sulla salute, i risultati dei monitoraggi disponibili in provincia di Lecce e la normativa di riferimento.
«La ASL di Lecce – spiega il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Giovanni De Filippis – già da anni è impegnata sul fronte del monitoraggio della presenza del Radon. Sono state svolte indagini specifiche su oltre 400 scuole del Salento, a partire dal 2006, con risultati che hanno evidenziato come la concentrazione media di radon indoor in Salento fosse ampiamente superiore rispetto a quella stimata dall’indagine nazionale del 1991, che attribuiva alla Puglia valori medi intorno ai 60 Bq/m3». Di qui la necessità non solo di studiare e tenere sotto controllo il fenomeno Radon, ma anche la volontà di mettere a punto una strategia informativa e formativa rivolta agli addetti ai lavori, pubblici e privati.
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