Congresso Internazionale Wonca, curare le persone, prima che le malattie
Curare le persone, prima che le malattie. E’ il messaggio forte lanciato ieri mattina a Lecce durante l’apertura del Congresso Internazionale Wonca, un grande momento di confronto e riflessione su eccesso di cure, sovra-diagnosi, sovra-medicalizzazione e prevenzione quaternaria. E’ il paradosso della medicina non necessaria o, peggio, dannosa, su cui l’ASL Lecce e il Coordinamento Italiano delle Società Scientifiche aderenti al WONCA - il network delle Società scientifiche affiliate all’organizzazione internazionale dei medici di famiglia - hanno chiamato a dibattere esperti, medici di base e ricercatori italiani ed europei. Con un obiettivo chiaro: stimolare la classe medica a riflettere (e ad agire) su questi grandi temi e, soprattuto, ad ascoltare i pazienti, informandoli nel modo corretto e condividendo le scelte. Sarà così possibile – è stato detto - risparmiare loro, e alla Sanità Pubblica, qualche effetto collaterale indesiderato in termini di danni alla salute e di spesa inutile.
“Il problema - ha esordito Ernesto Mola, presidente del Coordinamento WONCA Italia - non è la malattia, ma prendersi cura delle persone. Così come bisogna affrontare la paura dei pazienti di fronte alla malattia e quella dei medici di non fare il proprio dovere, da cui discende l’ampliarsi della medicina difensiva, causa di iper-prescrizioni. La sovra-diagnosi – ha sottolineato - è accettabile se ha effetti positivi, ma quando questo non accade non va bene perché provoca solo danno al paziente e ai servizi sanitari che spendono troppo”. L’esempio classico? “Gli screening generalizzati, i quali possono provocare effetti collaterali di sovra-diagnosi, che è accettabile solo se salva vite umane. La stessa sovra-diagnosi è anche un problema culturale, spesso misconosciuto o sottovalutato anche dagli stessi medici. Un prodotto in parte dello sviluppo tecnologico, forse inevitabile, ma che va affrontato. I pazienti e i medici stessi, del resto, subiscono un’informazione spesso confusa dai mass media, ad esempio rispetto a screening generalizzati che vengono raccomandati ma la cui utilità non è scientificamente provata”.
Le conseguenze, secondo Mola, si registrano su piani paralleli: “Se ne giovano l’industria, la pubblicità sui farmaci, la formazione medica in mano alle industrie farmaceutiche, che finanziano anche le associazioni professionali e quelle dei pazienti”. Di qui la scelta di evitare la presenza di sponsor di settore per il congresso leccese e, insieme, la sfida lanciata alla classe medico-scientifica: “I medici – ha rimarcato Mola - devono agire per limitare gli effetti negativi, curare i pazienti ma anche evitare danni da sovra-cure. É un dovere conoscere le situazioni e farvi fronte condividendo le scelte con il paziente, ascoltare e comunicare per raggiungere la decisione migliore per il nostro paziente. Senza una forte relazione tra medico e paziente – ha aggiunto in chiusura - anche il problema della sovra-diagnosi non potrà essere affrontato”.
Linea condivisa dal Direttore Generale della Asl Lecce, Silvana Melli, che ha ricordato la sua lunga battaglia professionale a favore della “cultura della promozione della salute”. “Un settore vasto – ha detto – in cui esiste un gap culturale forte rispetto ad una politica sanitaria e socio sanitaria corretta, che miri ad un’organizzazione di servizi capace di venire incontro alle necessità epidemiologiche dei territori, ma evitando un certo accanimento nella ricerca diagnostica della malattia, e insieme sia in grado di proporre un’accurata valutazione del paziente che coinvolga la famiglia, l’ambiente di vita. Si potrebbe così prevedere che un disturbo possa avere un altro tipo di soluzione, evitando l’eccesso di cure o di diagnostica. Come succede, ad esempio, per lo stress continuo subito dalle donne in gravidanza, sottoposte a diagnosi ed esami continui con scadenze ravvicinate. In realtà, il Progetto Obiettivo Materno Infantile ha un’impostazione abbastanza diversa, sebbene mai applicata, che ho cercato di portare nella Asl di Lecce, recuperandone lo spirito ed evitando la eccessiva medicalizzazione: nascere in casa non può essere solo un “incidente” rispetto all’andare in tempo in ospedale, ma potrebbe diventare un evento normale, naturale”.
L’analisi dei problemi, però, impone di fare delle scelte. Melli, sul tema, non ha dubbi: “Stiamo attenti a non essere schiavi dell’industria del farmaco e delle tecnologie, quando non impiegate nel modo corretto. Bisogna evitare doppioni, interferenze di più medici sullo stesso paziente, l’interferenza farmacologica che può avere effetti collaterali importanti. Piuttosto, è necessario privilegiare un approccio multidisciplinare, con uno sbocco di natura culturale: parlare di salutogenesi e non più di patogenesi. Fondamentale è il ruolo dell’informazione, a partire dalle scuole, per formare generazioni preparate a non subire le interferenze dei media e dell’industria. Ai medici di base – l’appello finale di Melli - dico di avere più tempo per ascoltare il paziente, la famiglia. Non serve limitarsi all’anamnesi tradizionale, ma bisogna scavare in profondità, scoprendo il “pathos” del momento, la vita in famiglia e la situazione sociale ed economica, che ha profonde ripercussioni sulla salute delle persone”.
A seguire gli interessanti contributi di esperti provenienti da tutta Italia e dall’Europa, Svizzera, Belgio Norvegia in particolare, che con le loro relazioni hanno precisato con chiarezza i termini del problema dell’eccesso di cure e della sovra-medicalizzazione e le possibili strategie per farvi fronte. Da Marc Jamoulle, ideatore e padre della definizione di Prevenzione Quaternaria (o prevenzione della medicina non necessaria), ad Anna Stavdal, presidentessa del WONCA Europe, passando per Maria del Rosario Perez, responsabile del Dipartimento Radiologia dell’OMS, Gianmarco Surico e Silvana Leo del Dipartimento di Oncologia e Fernando Parente del Dipartimento di Medicina interna dell’Ospedale “Vito Fazzi”. Il Congresso si concluderà domani, 30 settembre, con altri interventi di rilievo e un confronto ricco che sta offrendo molti spunti e argomenti su cui riflettere.
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