Dalla Sardegna e da Genova nel Salento per La Notte della Taranta
Nuova tappa del festival itinerante La Notte della Taranta che il 20 agosto sbarca a Martignano dove per Altra Tela alle ore 21:30 saranno tre i gruppi che proporranno il loro spettacolo. Due formazioni arrivano dalla Sardegna e porteranno sul palco allestito in piazzetta Palmieri la tradizione della loro terra. Si tratta di Fanta Folk, duo che vede Andrea Pisu (launeddas) e Vanni Masala (organetto) che da alcuni anni portano avanti un percorso di sperimentazione che, partendo dagli schemi ritmici dei balli sardi, si apre a diverse influenze esterne creando una musica coinvolgente e dal forte carattere personale. Partendo dalla matrice sarda esplorano con padronanza le potenzialità dei due strumenti. Durante i loro concerti, i due musicisti si avvalgono dell'utilizzo di altri strumenti quali percussioni, flauti e altri da loro ideati come la originalissima "sweet trumpet". Sempre Altra tela il testimone subito dopo passerà ad un altro gruppo della tradizione sarda: il Cuncordu e Tenore de Orosei è tra i migliori interpreti nel vasto panorama delle musiche vocali sarde.
Il gruppo esegue nelle due particolari modalità a Tenore e a Cuncordu, i Gotzos (canti della Passione di Cristo), i balli tradizionali, le serenate d’amore e tutto il repertorio canoro sacro e profano del loro paese (Orosei e l’unico paese in Sardegna dove le due modalità di canto non hanno conosciuto interruzioni nel tempo).
La chiusura di Altra tela è affidata a La Squadra, formazione proveniente da Genova composta da 8 canterini genovesi disposti rigorosamente in cerchio. Non utilizza strumenti oltre alla voce. La Squadra si esprime al meglio anche senza il supporto di un’amplificazione nei luoghi dove sussistono condizioni di riverbero naturale come chiese, oratori, piazzette chiuse e lontane dal traffico, piccoli teatri e altri spazi ove il pubblico può raccogliersi in cerchio (o semicerchio).
L’appuntamento a partire dalle 22:30 si sposta in Piazza della Repubblica dove sul palco per la tappa dell’itinerante saliranno gli Alla Bua, gruppo della tradizione etnomusicale salentina nato inizialmente tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto pasquale di Santu Lazzaru, nelle tipiche feste delle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Alla Bua era una locuzione utilizzata dagli anziani del Sud Salento (nelle osterie di Alliste e dintorni) per accompagnare i canti di lavoro o d’amore. Alla Bua starebbe dunque per altra via, altra cura, altra malattia, medicina alternativa. E in questo concetto che si concretizza lo spirito e il suono del gruppo.
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