La statua di Santa Domenica non entra a Palazzo Guarini, scoppia la polemica a Scorrano
Le tradizioni hanno un valore perché rappresentano i segni della nostra storia. A Scorrano, il giorno della festa patronale, prima dell’avvio della processione, la famiglia Guarini attende sugli inginocchiatoi predisposti nel cortile del loro palazzo, la reliquia di Santa Domenica per venerarla e rendere omaggio alla statua che si ferma a ridosso del portone del palazzo ducale. I motivi di questa tradizione, tramandata nei secoli, sono vari. Così come testimoniano i racconti dei nostri nonni, fonti storiche di notevole importanza oltre ai documenti scritti, la famiglia ducale ha donato negli anni ospitalità, nel loro palazzo, ai tanti pellegrini che raggiungevano la nostra Scorrano per onorare Santa Domenica nei giorni dei suoi festeggiamenti, dopo aver percorso decine di chilometri a piedi, facendo molti sacrifici.
Quando nei tempi antichi non v’era grande disponibilità di acqua, le persone del paese e i pellegrini visitatori la bevevano attingendola direttamente dal pozzo che si trova nel cortile del Palazzo ducale. Per questo motivo si rendeva omaggio a Santa Domenica affinché benedicesse l’acqua.
Per anni, la famiglia ducale ha sostenuto economicamente i festeggiamenti in onore della Santa ed ha arricchito il rivestimento che copre la faccia anteriore dell’altare di ricami ornamentali. Ancora oggi si dispone del palazzo ducale per ancorare le “Luminarie”, per far sostare i gruppi elettrogeni che alimentano gli addobbi luminosi e, negli ultimi anni, per ricevere personalità della cultura, del mondo dell’informazione e autorità a cui presentare lo spettacolo dei festeggiamenti che la popolazione scorranese offre alla sua Santa Domenica. Quest’anno, senza che vi sia stata alcuna comunicazione, il Comitato Festa all’ultimo momento ha deciso di non far arrivare la statua a ridosso del portone di Palazzo Guarini. Il Parroco, con la reliquia, entra. C’è l’omaggio alla Santa, ma, all’improvviso, la sorpresa e l’incertezza compaiono sui volti dei presenti alla constatazione che la statua non fosse dietro il parroco. Immediatamente la famiglia Guarini raggiunge la strada antistante la Chiesa e così rinnova la tradizione della reverenza a Santa Domenica. Questo fatto merita una riflessione prima di tutto perché i riti religiosi sono di assoluta competenza del Parroco e nulla hanno a che fare con il Comitato.
Poi, aspetto rilevantissimo se consideriamo il valore che ogni scorranese attribuisce alla sua Protettrice, mai i festeggiamenti sono stati interessati da polemiche o strumentalizzazioni di sorta. Ogni decisione poteva essere presa con i giusti tempi, dalle persone che ne avevano titolo e, soprattutto, senza sorprese dell’ultima ora che creassero sbandamento nel corso dell’avvio della processione. Si tratta di buona educazione, di senso di responsabilità istituzionale e di consapevolezza dei ruoli che si ricoprono. Ma tutto ciò o lo si ha oppure è difficile acquisirlo(...).
Vito Maraschio (già presidente del comitato festa patronale in onore di santa domenica a scorrano, dal 2009 al 2014)
Tweet |