Ritornare alla Politica
Gli argomenti sul dopo elezioni amministrative locali continuano ad essere molteplici, anche se interessanti, dal punto di vista degli atteggiamenti civici, il livello delle coscienze di fronte ai nuovi eventi, lo stile praticato dai politici, l’acquisizione di necessari valori istituzionali e personali. Inevitabile il richiamo alla partecipazione popolare, ai continui e benefici incontri associativi, alla intensa presenza della gente nelle piazze con raffronto, colloquio e critica. Pure un’immedesimazione degli affanni altrui, della ricerca del pubblico bene che hanno annodato e annodano talenti di chi ha cultura e fecondità di chi ha istintivo pregio di buon senso. Ed anch’io ho scoperto una diffusa, anche se sconsolata, presa d’atto di cose perdute, che si vorrebbero ravvivate in meglio perché presenti nel sottofondo dell’anima. Ma forse tutto ciò è un abbaglio da parte di chi crede davvero che la gente dell’oggi satura di ragguardevoli fragilità confuse, stia riscoprendo solidi ancoraggi rispetto al traballante “nuovismo”, fine a se stesso.
Naturalmente ci si impiglia nel labirinto dei variegati atteggiamenti che confondono ancor più. Allora, proprio in questa sarabanda, è auspicabile che non manchino, verso chi ha bisogno e nutre speranza nei confronti di una nuova amministrazione, i progetti seri, un’oculata spesa pubblica, una stretta di mano, una telefonata, un ritorno alla politica sentita quale indispensabile condizione per raggiungere altri beni essenziali. Oggi più di prima.
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