Fra De Pascalis e Amante meglio il mare?
“Il 25 giugno voterò per Marcello Amante perché è affidabile e in Consiglio Comunale con lui entrerebbero tanti giovani in gamba”. A rivelare la sua preferenza è una bella signora sulla cinquantina che ha appena fatto la spesa al supermercato. “Ho votato per Giampiero De Pascalis domenica scorsa e continuerò a sostenerlo al ballottaggio perché apprezzo il suo essere una persona pratica”. Ha molta fretta l’imprenditore agricolo che ha appoggiato il suo collega al primo turno di elezioni e manifesta la volontà di non fargli mancare il suo sostegno anche nella seconda chiamata alle urne.
I due interlocutori hanno le idee chiare. Per loro, quello che conta è scegliere un buon sindaco possibilmente vicino alla loro filosofia di vita.
Ci sono due elettrici galatinesi, invece, per le quali la scelta non è così semplice. Sandra Antonica e Roberta Forte, per un perverso gioco dei numeri, hanno una sola possibilità di entrare in Consiglio Comunale: deve vincere colui che, per almeno un mese, su tutte le piazze, ad ogni angolo di strada ed in ogni casa visitata hanno indicato come l’avversario da battere (“soprattutto guardando a chi lo circonda”).
Ora, invece, per poter rientrare a Palazzo Orsini, devono sperare che Giampiero De Pascalis diventi il Primo Cittadino di Galatina.
Il dilemma non è da poco. La coerenza rispetto alle affermazioni fatte in campagna elettorale vorrebbe che non votassero per l’imprenditore diventato il rifugio di due dei fuoriusciti dal Partito Democratico che fecero cadere l’Amministrazione Montagna (Piero Lagna con i suoi 245 voti tornerebbe in Consiglio, Teresa Spagna, invece, con 91 consensi sarebbe la seconda dei non eletti della Lista De Pascalis).
La “necessità di assicurare un’opposizione forte” (qualcuno comincia a far circolare questo pensiero senza però attribuirlo a nessuna delle due paladine della sinistra) dovrebbe invece spingerle sullo stesso terreno coltivato e popolato dal Psi, da Forza Italia, da Direzione Italia, dall’UDC e dall’Agorà.
Chi sceglieranno le due “nemiche amatissime”?
“Può essere che scelgano di andare al mare” –conclude salomonicamente un ultrasessantenne che si autodefinisce “da sempre progressista”. "No, no, no bisogna andare a votare e scegliere. Se non lo fai tu, lo fanno gli altri al posto tuo" -gli rintuzza l'amico che ha accanto. Si fermano un attimo. Si guardano negli occhi, ricominciano a discutere e riprendono il loro consueto "giro di villa".
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