"Dal cuore mi è partito un abbraccio"
“Fin da piccola ero abituata a vedere il papa come una figura di riferimento, quasi un Santo sulla terra. Quando mi è stato comunicato che ero stata scelta per incontrarlo, quasi non potevo crederci; la gioia di poter realizzare quello che fino a poco tempo fa era il mio sogno era incontenibile”.
La testimonianza di Flora N'dri, giovane militante dell’Azione Cattolica appare sul numero 19 di “San Pietro”, il foglio che, ogni settimana, viene distribuito ai parrocchiani della Chiesa Madre di Galatina. Nelle sue parole si percepisce ancora l’emozione dell’incontro con Papa Francesco, avvenuto a Roma, il 30 aprile scorso.
“Nei giorni successivi alla notizia –racconta Flora- sono stata però assalita dal timore, dall’ansia, dalla paura che forse si erano sbagliati a scegliere me per quest’incontro, che non fossi degna con i miei peccati di andare da lui.
Notti insonni, tentazione di rinunciare a tutto, per quanto ero nervosa in viaggio ho preferito dormire ed evitare qualsiasi dialogo. Mentre ero seduta in piazza, a pochi passi dal papa, ho pregato Dio affinché mi aiutasse a superare la mia ansia e la paura di non essere ancora giusta per l’incontro. Quando è arrivato il mio turno, non avendo preparato nessun discorso, ho fatto quello che mi veniva dal cuore: mi sono presentata, anche come membro dell’Azione Cattolica parrocchiale, gli ho consegnato i disegni e le lettere che alcuni bambini mi avevano chiesto di dargli, e poi gli ho dato il libretto in ricordo di don Fedele (nella foto), presentandolo come il mio amico che ora non c’è più e che voleva che pregassi per lui, e ho chiesto anche al papa di pregare per lui. Da quel momento non ricordo più nulla. So solo che dal cuore mi è partito un abbraccio, quell’abbraccio d’Amore che ti libera da ogni preoccupazione e pensiero. E dopo ciò il papa mi ha detto “anche tu prega per me”. Proprio il papa chiede a me di pregare per lui, ero stupita!
Se sono tornata a casa con questa grande gioia nel cuore devo ringraziare chi mi ha scelta, chi mi ha accompagnata, chi ha insistito perché non rinunciassi e il mio amico che da lassù mi guarda”.
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