Il reato di truffa non sussiste, assoluzione per Dollorenzo, Martinucci e Romano

Con sentenza di primo grado pronunciata nella giornata di ieri da, Antonia Martalò, Giudice del Tribunale di Lecce, Bruno Dollorenzo, Laura Martinucci e Maria Luce Romano sono stati assolti dal reato di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazione di fondi pubblici "perché il fatto non sussiste". È stato disposto il dissequestro delle comunità Le Ali della Vita e Nuovi Incontri, dei conti correnti e dei beni materiali delle stesse.
Le due cooperative potranno continuare ad erogare i servizi ai 24 utenti disabili ed agli 8 malati di Alzheimer di cui si occupano quotidianamente. Il centro disabili non potrà però riprendere il servizio di talassoterapia, in quanto la barca adibita a tale scopo rimane sotto sequestro in attesa del prossimo grado di giudizio del secondo capo d’imputazione.
Per il reato di malversazione per l’acquisto di un immobile e della barca sopracitata, gli imputati, assistiti dagli avvocati Mario Coppola e Francesca Conte, sono stati condannati in primo grado a pene inferiori alle richieste dell’accusa. Per Dollorenzo 2 anni e 2 mesi a fronte di una richiesta di 6 anni, per Martinucci 2 anni con pena sospesa a fronte di una richiesta di 5 anni, per Romano 8 mesi con pena sospesa a fronte di una richiesta di 4 anni. Tutti e tre hanno già comunicato di voler ricorrere in appello, dichiarando di non essere soddisfatti della mitigazione della pena e professandosi totalmente estranei anche a questo capo d’imputazione.
La provvisoria conclusione è che i cittadini dell’ambito galatinese potranno continuare a fruire dei servizi per portatori di handicap e malati di Alzheimer promossi dalle due cooperative, ma anche che prosegue la battaglia legale di Dollorenzo, Martinucci e Romano per una completa assoluzione. 

 

 

Giovedì, 27 Aprile, 2017 - 00:07