Una tranquilla serata fra donne
Al centro del tavolo a destra di Cristina Mangia, la giovane ricercatrice, conduttrice della serata c’è una insolitamente disciplinata Daniela Sindaco. Alla sua sinistra, invece, ha preso posto Sandra Antonica, vicesegretaria regionale del PD. Accanto alla prima donna Sindaco di Galatina siede Daniela Vantaggiato che fu vicesindaco di Giovanni Sabato ed è assessore uscente dell’Amministrazione Montagna, proprio come Patrizia Sabella assisa all’estrema sinistra. In mezzo alle due reduci di Palazzo Orsini sorride Francesca Tundo che non ha mai avuto incarichi amministrativi. Dall’altro lato un’incupita Roberta Forte porge il fianco a Maria Grazia Sederino.
La sala comincia a riempirsi intorno alle ore 18:20. Qualche sedia vuota in orario di Domenica Sportiva deve essere considerato un successo. Paola Volante, meticolosa organizzatrice dell’evento ideato da City telling, osserva pallida ma può ritenersi soddisfatta.
“Che cosa è per voi la politica?” Attacca la conduttrice. “È innanzi tutto un dovere” -risponde Sandra Antonica. “Non è sporcarsi le mani, come ha titolato qualcuno –bacchetta subito Daniela Vantaggiato- ma indossare il grembiule di don Tonino Bello”. “Qual è la tua missione oggi? È la domanda che mi fa ogni mattina mio marito” –spiega Francesca Tundo. “È stare sempre dalla parte dei più deboli e, anche da avvocato lo faccio ogni giorno”- è la risposta di Patrizia Sabella.
"Quali sono gli aspetti più faticosi del fare politica essendo donna?" “Gli uomini pongono limiti sul lavoro ma non in politica” –azzarda Maria Grazia Sederino. “Il vero problema è che la politica pensa al maschile –sottolinea Roberta Forte- e costringe le donne a mascolinizzarsi soprattutto per la mancata volontà degli uomini di cedere spazi”.
Conciliare famiglia, lavoro e passione politica è la più grossa difficoltà secondo Daniela Sindaco “ma non vedo un ostacolo nell’uomo. Basta che la donna abbia coraggio”.
“La differenza fra uomini e donne c’è e si vede anche su tavoli importanti –afferma Iddhra (“è per me un orgoglio essere indicata così”) la vicesegretaria regionale dei democratici. “Sono diventata un modello per le donne –aggiunge- sono percepita come una che se ne fotte”.
“Lo scoprire in una sede di partito che le decisioni si prendono altrove e non nei luoghi deputati è la difficoltà più grande per chi fa politica –afferma l’ex-assessore alla cultura- per me esistono solo persone, uomini e donne. Non è necessario ricorrere al turpiloquio o indossare i pantaloni (questa sera mi sono messa apposta la gonna) per affermarsi. Veniamo riconosciute perché agiamo. Non c’è difficoltà al femminile in questo senso”.
“Per i miei impegni sociali, quest’anno per esempio, non sono riuscita a portare mio figlio a scuola di sci –confida Francesca Tundo- ma mio marito mi sostiene nella mia passione politica”.
“Sono riuscita a diventare segretaria della Margherita galatinese ma che fatica! –ricorda Patrizia Sabella e ribadisce che “non si può fare politica per hobby”.
“A ben guardare –chiosa “la Sandra”- la legge, con la quale Galatina voterà per la prima volta, che impone di esprimere il 50% delle preferenze alle donne è un risarcimento ma è di poca importanza. Quello che conta veramente è che il salario delle donne divenga uguale a quello degli uomini”.
La serata prosegue. Il cronista si ferma qui per una "questione di donne". Sua figlia lo reclama.
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