"Il passato è alle spalle"
“Amare la propria città. Dobbiamo fare tutto per la nostra città. Sicuramente ci vorranno tanti sacrifici per poter raggiungere il meglio. Ci vuole la forza di tutti”. In un Teatro Tartaro gremito (duecentoventi posti a sedere ed almeno cento persone in piedi) Giampiero De Pascalis traccia le linee del suo programma di futuro candidato Sindaco di Galatina. Il cielo coperto ed il vento gelido non hanno spaventato i fedelissimi ed i curiosi che, a mezzogiorno della prima domenica di Quaresima, si spellano le mani per applaudire l’imprenditore che con orgoglio afferma: “Il passato è alle spalle. Oggi è certa una variabile. La politica ha deciso di fare un passo indietro e puntare sulla società civile. Sarò in una grande coalizione ma ognuno dei miei alleati si impegnerà pubblicamente oggi stesso per la tenuta dell’amministrazione comunale”.
Quanto il passato sia alle sue spalle viene, poi, testimoniato non solo dagli interventi che seguono a quello del futuro candidato ma anche dai firmatari del patto di non tradimento. Comincia Francesco Sabato (“mio amico e figlio di Giovanni”, lo presenta De Pascalis). Lo segue Peppino Spoti. Poi è la volta di Dario Franco da Collemeto e di Antonio Pepe da Noha. Giancarlo Coluccia (“mio grande amico”) firma prima di Angelo Tondo che chiude la fila.
“Noi lavoreremo per un’idea –assicura l’ex-candidato al Consiglio Regionale del 2010 ed oggi aspirante allo scranno più alto di Palazzo Orsini- per un centro storico bello e sicuro per la rivalutazione del patrimonio culturale ed agricolo e per intercettare il flusso turistico dell’entroterra salentino, per un’efficiente macchina burocratica, per una lotta all’evasione fiscale, per la riqualificazione delle periferie, per la difesa dell’Ospedale e non per il mantenimento di una struttura monca".
"Bisogna lavorare per la tutela dei deboli -aggiunge- per un’attenta e delicata politica di controllo dell’aria, dell’acqua e del rumore, visto che già il nostro territorio sconta un alto carico ambientale. Non abbiamo la bacchetta magica. Progetteremo nel rispetto delle risorse con trasparenza e la città conoscerà, passo dopo passo, quello che noi faremo”.
“Se sarai eletto, non ci sarà giorno in cui non ti chiederai ‘chi me lo ha fatto fare?’ – lo incoraggia Paolo Perrone, per dieci anni Sindaco di Lecce. “A Gallipoli (scusate, a Galatina) abbiamo perso dieci anni – afferma, con la consueta passione, il senatore Vincenzo Barba.
“Saremo tanto più forti nel Salento quanto più lo sarà Galatina la cui assenza si sente in Consiglio Provinciale”. Antonio Gabellone non rinuncia alla mozione degli affetti (“con Giampiero giocavamo insieme sui campetti della Montagna Spaccata”) e promette che “con l’aiuto dei parlamentari” farà allargare la Galatina-Collemeto”.
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