Alessia Coluccia trionfa alla Ring War
Se Ring War non fosse già di per sé un titolo decisamente emblematico per una manifestazione di arti marziali, ci penserebbe il sottotitolo - The best fighters in the world - a spiegare anche ai non addetti ai lavori che quello in questione è uno tra gli eventi più importanti nel mondo della Muay Thai, e certamente il più importante in Italia. Un evento - per intenderci - che in passato è stato caratterizzato dalle performance di gente come Saiyok Pumpangnuang (THA), Armin Pumpangnuang (THA), Khem Sitsongpeenong (THA), Nopparat Keatkhamtorn (THA), Armen Petrosyan (ITA) e Vitaly Gurkov (BEL): nomi, questi, che fanno impallidire i milioni di praticanti di Boxe Tailandese che affollano le palestre di tutto il mondo, la maggior parte dei quali può soltanto sognare di calcare nella propria carriera sportiva un palcoscenico di così alto prestigio.
Sogno che invece si è realizzato per Alessia Coluccia, validissima atleta galatinese in forza alla ASD Polisportiva Zen Shin di Antonio Buono, che lo scorso 18 febbraio ha appunto preso parte alla quarta edizione del Ring War, disputatosi in un gremitissimo Palazzo delle Sport di Monza. Coluccia, professionista ad appena 19 anni, vanta già un palmares invidiabile con uno score che parla di 21 vittorie all'attivo ed appena una sconfitta. La sua rivale sul quadrato di gara lombardo è stata la quotatissima Cristina Caruso della Ludus Magnum di Milano, atleta di grande esperienza dall'alto dei suoi 30 anni, dei suoi 8 Titoli Italiani di K1, del suo titolo di Campionessa Europea K1 e Full Contact, nonché del titolo di Campionessa Mondiale Kick.
L'esperienza e la storia, da una parte, la freschezza e forse un pizzico d'incoscienza, dall'altra. Ha vinto quest'ultima. Coluccia non ha pagato l'emozione di un ring che scotta: ha lottato come sa fare ed ha vinto. Ha vinto, come sempre: mettendoci tutta se stessa, il cuore, il sacrificio e la convinzione di chi su questo sport ha puntato molto, tutto, sfidando dapprima se stessa, le proprie paure e poi anche il resto.
Una lezione di sport, di vita, quella di Alessia, che continua a combattere e a vincere, portando in alto il suo nome, quello della sua terra e quello della Zen Shin di Galatina: per molti - e per Alessia - una famiglia prim'ancora che una palestra.
Tanti complimenti vanno anche ad un altro combattente di scuola Zen Shin, Lal Lisi, appena quindicenne che, per incontestati meriti sportivi ha avuto l'onore di partecipare agli incontri dilettantistici che hanno preceduto lo spettacolo del Ring War. Lisi ha ben figurato, ottenendo un verdetto di pari merito col proprio avversario.
Soddisfatto Antonio Buono, vero artefice della crescita sportiva ed umana dei suoi allievi, il quale ha voluto espressamente ringraziare Roberto Tondo, coach dell'alimentazione che da anni segue gli agonisti della Zen Shin Galatina ottimizzandone le performance, e Gianluigi Mele, medico sociale della polisportiva salentina, che di recente ha avuto in cura proprio Alessia Coluccia, garantendole un recupero lampo da una fastidiosissima pubalgia.
Chiudiamo con un avviso per gli appassionati: tutti gli incontri del Ring War 2017 - e dunque anche "Caruso vs Coluccia" - saranno trasmessi in differita da Mediaset su Italia 2, Sabato 4 marzo, a partire dalle 23.10. Lo spettacolo continua. Buona visione!
Tweet |