Durante la festa per il battesimo sparisce la collanina indossata dal neonato, indagata la zia per furto aggravato
“Ninnaò, ninnaò. Questo bimbo a chi lo do? Io lo do all’uomo nero che se lo porta un mese intero”. A Galatina, invece, il neonato è finito in braccio ad una zia paterna che, secondo quanto avrebbe accertato la Polizia di Stato, facendo finta di coccolarlo, gli avrebbe sfilato la preziosa collanina che indossava per poi venderla ad un compro-oro di Nardò.
Il 17 gennaio scorso presso il Commissariato di via Salacino si è presentato un signore galatinese per denunciare il furto di una collanina in oro bianco e giallo e relativo crocefisso, che egli aveva donato, in qualità di padrino, ad un neonato galatinese in occasione del battesimo.
Immediatamente gli investigatori, diretti dal vicequestore aggiunto Giovanni Bono, hanno iniziato una intensa attività di ricerca presso i vari compro-oro di Galatina, Galatone e paesi limitrofi.
In un esercizio di Nardò sono riusciti a trovare una collanina identica a quella descritta dal denunciante. Era stata regolarmente annotata sul registro di carico-scarico con accanto il nome della venditrice e l’importo pattuito, ossia 140.00 euro.
Da un riscontro effettuato con l’elenco degli invitati, precedentemente acquisito dagli agenti, è apparso subito evidente che a vendere la collanina in oro era stata proprio la zia paterna del piccolo festeggiato. Il monile è stato poi riconosciuto dal padrino che lo aveva regalato al "suscetto".
Nel corso della festa qualche invitato aveva notato che il piccolo festeggiato non indossava più la collanina. Pensando ad un semplice smarrimento nel locale, a causa della confusione e degli affettuosi abbracci nei confronti del neonato, gli invitati, tra cui la zia paterna, avevano cercato il prezioso tra le tavole imbandite, nel corredino del bambino e nei posti più impensati, senza trovarlo.
Soltanto dopo il riscontro investigativo effettuato dagli agenti del Commissariato di Galatina, sia al denunciante che al padre del festeggiato è venuto in mente un particolare e cioè che, nel corso della cerimonia, la zia paterna si era inspiegabilmente allontanata per alcuni minuti con il bambino, con la scusa di coccolarlo.
Tale atteggiamento affettuoso che inizialmente non aveva destato alcun sospetto, proprio perché proveniente da una parente stretta, è stato poi interpretato diversamente dallo stesso denunciante. Pertanto dopo tutti i riscontri investigativi e gli elementi di responsabilità a carico della donna, la stessa è stata sottoposta ad indagine in stato di libertà per furto aggravato.
Tweet |