A Mario Nachira, grande maratoneta galatinese, un premio alla memoria
Il 29 ottobre scorso, presso la struttura di Riva Marina Resort a Carovigno, piena di tantissimi giovani e di numerose famiglie, il C.S.I. Puglia ha organizzato la consueta manifestazione per la premiazione dei Campioni Regionali 2015/2016.
Durante la manifestazione, che ha visto la presenza del presidente Nazionale CSI Vittorio Bosio, del vicepresidente nazionale Marco Calogiuri e del presidente regionale del Coni Elio Sannicandro, sono state premiate le 17 società sportive che hanno conquistato il titolo regionale distinguendosi a livello interregionale e nazionale e sono state consegnate tre targhe speciali, fra le quali una alla memoria del grande maratoneta Mario Nachira, scomparso improvvisamente il 28 marzo scorso.
Tanta la commozione durante la consegna della targa alla moglie Annamaria e al figlio Antonio da parte di Ivano Rolli, Presidente regionale del C.S.I. Toccanti le parole della motivazione, composta e letta per l’occasione da Dino Diso, fondatore del “CSI Terra d’Otranto”, uno degli undici comitati territoriali presenti in Puglia e storico esponente regionale e nazionale dell’ente di promozione sportiva.
“Ho avuto modo di conoscere Mario Nachira quasi casualmente in occasione di una manifestazione podistica a cui prese parte nel territorio galatinese. – ci ha raccontato Dino Diso – Ero a conoscenza che fosse un podista importante e audace, ma fino a quel momento non avevo mai avuto modo di parlare con lui. In quell’occasione, appunto, fu lui stesso a riferirmi di essere un ‘veterano’ del Centro Sportivo Italiano, per aver preso parte a tre memorabili staffette che, partendo dalla capitale, avevano raggiunto San Giovanni Rotondo nel 2002, Lourdes nel 2003 e Loreto sempre nello stesso anno. Ecco, purtroppo non avevo avuto modo di venire a conoscenza di tutto ciò perché la notizia non era stata condivisa con i vari comitati territoriali. Da quell’incontro casuale, il caro Mario è stato sempre vicino al CSI Terra d’Otranto, ricoprendo, su mia proposta, essendo avvocato, il ruolo di Procuratore Associativo Regionale. Grande ed instancabile podista, immancabile nelle manifestazioni del Grand Prix, che da sempre organizza il CSI, molte delle quali lo vedevano trionfare nella sua categoria. Sono sempre stato colpito dalla sua gentilezza e nobiltà d’animo: era una persona semplice, rispettosa di tutti indipendentemente dall’estrazione socio-culturale di chi aveva davanti, con lui si era sempre a proprio agio. Lo ammiravo, inoltre, per la sua grande capacità di riuscire a fare tante cose contemporaneamente, coltivando in maniera egregia tante passioni quali la corsa, il giardinaggio, la musica, il canto”.
Davvero singolare la storia podistica dell’avvocato Nachira. Dopo aver iniziato a correre nel 1991, quando aveva già compiuto 51 anni di età, continuò ad allenarsi sempre più seriamente fino ad accostarsi al mondo degli amatori iscrivendosi al Club Correre di Galatina, dove mosse i primi passi nelle competizioni provinciali e regionali. Nel dicembre del 1993, a un anno e mezzo dall’inizio della sua attività podistica, prese parte alla sua prima maratona a Firenze. L’atmosfera unica che si respirava nel capoluogo toscano, il meraviglioso percorso, l’urlo dei tremila podisti alla partenza e tanti altri felici episodi trasformarono questo suo esordio nella classica 42 chilometri in un’esperienza indimenticabile. Da quel momento in poi le maratone si susseguirono ininterrottamente aumentando di numero anno dopo anno. Il 31 maggio del 1997 prese parte per la prima volta alla “100 km del Passatore”, la corsa più bella e difficile del mondo, su un percorso unico che partendo da Firenze giunge a Faenza, attraversando il colle di Fiesole, Borgo San Lorenzo, il terribile Passo della Colla a quasi 1000 metri di altezza e da lì scendendo giù verso la la città romagnola. Anche questo esordio nelle ultramaratone fu un’esperienza unica per Nachira che concluse il suo primo Passatore in poco più di 16 ore e che lo spinse a prendere parte alle sette edizioni successive. Il 21 novembre del 2004, a Bari, Nachira tagliò il traguardo della sua centesima maratona. Da tutto il mondo podistico salentino e non solo giunsero numerosissimi gli omaggi per il prestigioso traguardo delle cento maratone, che lo facevano entrare di diritto nell’olimpo dei supermaratoneti.
Da sempre legato alla maratona di Roma, il 13 marzo del 2005 venne premiato in Campidoglio per essere riuscito a portare a termine tutte e dieci le edizioni fino ad allora disputate. Nel settembre del 2002 prese parte assieme ad altri podisti alla “Fiaccolata d’amore e di speranza” organizzata dal Centro Sportivo Italiano, una corsa a staffetta di ben 600 km che, partendo da Roma, raggiungeva San Giovanni Rotondo in occasione della beatificazione del frate di Pietrelcina.
Nel maggio del 2003 la stessa fiaccolata, partendo sempre dalla capitale e percorrendo ben 1600 km in soli 12 giorni, raggiunse Lourdes e nel settembre dello stesso anno raggiunse anche Loreto passando per Assisi e Macerata. Tre lunghissime ed estenuanti corse a tappe che rappresentarono per il podista salentino un’esperienza umana e spirituale unica. Instancabile come non mai, Nachira continuò a correre una maratona dopo l’altra incorrendo purtroppo in una serie di terribili infortuni al ginocchio nella “100 km del Passatore”, nella maratona del Piceno e poi nella maratona del Brennero che gli crearono non pochi problemi. Infatti da quel momento in avanti la sua falcata venne parzialmente compromessa e la corsa divenne sempre più dolorosa. Continuò comunque a correre portando a termine altre maratone, numerose mezze maratone e gare su distanze inferiori. Il 23 novembre del 2008 tagliò il traguardo della Milano City Marathon in Piazza Castello toccando le 119 maratone. Quella fu, purtroppo, la sua ultima maratona, infatti, il 28 gennaio 2009, giunto febbricitante alla partenza della “Maratona del Salento d’Amare” a Parabita, fu costretto, suo malgrado, a rinunciare a prendervi parte. Nei mesi successivi i problemi al ginocchio si aggravarono ulteriormente rendendo la corsa quasi impraticabile. L’8 marzo del 2009 con enorme fatica prese parte alla sua ultima competizione podistica, l’”Half Marathon dei Tre Comuni” che concluse nelle retrovie. Dopo la mezza maratona di Seclì l’atleta salentino fu costretto con immenso dispiacere ad abbandonare le competizioni ma non l’attività podistica. Infatti da quel momento iniziò per lui una nuova esperienza: quella di camminatore che lo spinse a percorrere ogni giorno distanze superiori a 10 km. In questi anni il Nachira percorse oltre 20mila km sulle strade del Salento, esperienza che gli permise di ammirare le bellezze della nostra terra a cui tanto era legato. Morì improvvisamente il 28 marzo di quest’anno.
Grande podista e grande uomo il Nachira, figura autorevole del podismo salentino e nazionale, esempio per tanti podisti, da sempre impegnato a promuovere l’idea della corsa come modo per mettersi in gioco a qualsiasi età, lavorando con impegno per superare i propri limiti. Un esempio importante, che meriterebbe un più ampio riconoscimento.
Mauro Longo
(da lapostilla.com)
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