Ecco perché il 4 dicembre voterò SI

Caro Direttore, mi permetto di scriverti perché mi spiace constatare che numerosi esponenti del mio partito, il Partito Democratico, sono refrattari a prendere parola e posizione su un referendum fondamentale per la vita del nostro Paese. Leggo molte considerazioni e discussioni su amministrative future ma mi rammarica l’assenza totale di indicazioni sul prossimo voto, quello del 4 dicembre.
Capisco, si toccano molti interessi particolari tra cui le indennità dei consiglieri regionali che verranno parificate a quelle del sindaco del comune capoluogo ma non ritengo sia un buon motivo per sottacere le motivazioni profonde di questo appuntamento elettorale.
Con questa riforma stiamo cercando di rendere il nostro Paese più moderno, di rendere la politica più efficace ed efficiente; finalmente Camera e Senato non faranno più le stesse cose, superando così un meccanismo duale “in panne” che blocca la discussione parlamentare da ormai troppo tempo, con l’obiettivo di ridare finalmente dignità al Parlamento.
Aboliremo il Cnel, di cui nessuno sa più dire che cosa faccia in concreto tranne per il ben noto alto costo, ripartito fra indennità e consulenze.
Io voterò Si, convintamente, pronto al confronto con tutte e con tutti perché questa è un’occasione irripetibile non solo per noi ma soprattutto per i nostri figli.
E’ la riforma perfetta? No, perché in natura non esiste nulla di perfetto ma è un notevole passo avanti per rendere la politica più vicina alle esigenze dei nostri concittadini, finalmente liberi dalle indicazioni dei vari apparati che ora sono scesi in campo affinché tutto rimanga così com’è.
Votiamo si non solo per cambiare, l’esperienza della giunta Raggi insegna, ma per migliorare.
Il 4 dicembre ne abbiamo l’opportunità.

         

Giovedì, 17 Novembre, 2016 - 00:06