Nel Salento continuano a morire le imprese

Pubblicato il rapporto trimestrale della Camera di Commercio di Lecce

"Negativo il bilancio della nati-mortalità delle imprese salentine nel primo trimestre dell’anno: -723 unità e un tasso di crescita pari a -0,99%, a differenza, però, di quanto rilevato a livello nazionale non è il peggior  risultato degli ultimi anni.  A determinare tale risultato sono state le 1.748 iscrizioni, in diminuzione rispetto al primo trimestre dello scorso anno (1.830), a fronte di 2.471 cessazioni, leggermente aumentate rispetto al 2012 (2.402).  Al 31 marzo 2013 le impese registrate sono 72.129, per complessive 83.567 localizzazioni.
Bisogna sottolineare, però, nell’analizzare i dati del  1° trimestre dell’anno che, statisticamente, questo periodo presenta con una certa regolarità saldi negativi. La ragione è dovuta al fatto che a fine anno si concentrano un numero elevato di cessazioni di attività, che vengono contabilizzate nel mese di gennaio del nuovo anno.  Positivo, se così si può dire, il fatto che il risultato non è il peggiore degli ultimi  anni; è stato il 1° trimestre del 2009, infatti, il periodo in cui si è registrato il peggior saldo negativo con – 1.584 imprese e un tasso di sviluppo pari a – 2,16% .
Dal punto di vista territoriale tutte le regioni e tutte le province hanno chiuso il trimestre con un saldo negativo ad eccezione delle province di Napoli, Isernia, Milano, Siracusa e Roma. Tra le province pugliesi la provincia di Lecce è quella che ha realizzato il peggior risultato, mentre Bari quella che ha registrato il “miglior” tasso di crescita (-0,42%), con una perdita di 639 imprese, seguono Taranto – 289 imprese (-0,60%), Brindisi – 286 (-0,77%) e Foggia con -665 aziende (-0,90%).
Tutti i settori economici hanno registrato saldi negativi, le riduzioni più cospicue in termini assoluti hanno riguardato il commercio, che in tre mesi ha perso 397 unità, e l’ agricoltura con -254 imprese. Mancano all’appello 198 imprese del comparto dell’edilizia, delle quali il 74% artigiane, e 127 nel manifatturiero di cui il 56% artigiane. Nel manifatturiero  il settore moda perde 47 imprese, nell’ industria alimentare sono 16 le aziende che chiudono e altrettante nel settore della carpenteria metallica.  Anche i servizi di alloggio e della ristorazione  registrano una consistente perdita pari a -69 imprese". (Il rapporto completo in allegato)

Mercoledì, 24 Aprile, 2013 - 00:04