Nascondeva in bagno eroina e ventunomila euro, arrestato

Sotto la cuffia che copre la  leva del cambio era ben nascosta la somma di 3.400,00 euro suddivisa in banconote da 50 – 20 - 10 e 5.  Erano le ore 13:15 di ieri quando Giuseppe Melissano, 43 anni di Seclì,  è stato fermato dagli agenti della Polizia di Stato di Galatina, al comando del vicequestore aggiunto Giovanni Bono, senza riuscire a dare alcuna plausibile giustificazione della presenza di quel denaro  nella sua Grande Punto evidenziando, anzi, segni di  tensione. Avendo il sospetto che l’uomo fosse dedito ad attività di spaccio di stupefacenti, gli accertamenti di Polizia Giudiziaria sono stati estesi alla sua abitazione di Galatone. All’interno del bagno attiguo alla sua stanza da letto e,  con esattezza, sotto al lavabo è stato rinvenuto occultato  un pacco, con all’interno numerose banconote racchiuse nel cellophane e assicurate con elastici, per una somma complessiva di euro 21.025,00 (ventinomilaeventiciuque) in pezzi da 50 – 20 - 10.  All’interno del  boiler, ovvero sotto il coperchio in plastica avvitato a protezione del termostato, in maniera dissimulata, sono stati poi trovati dodici involucri  di cellophane di colore giallo con all’interno sostanza stupefacente probabilmente eroina per un peso complessivo di 52,06 grammi.
Nella stanza da letto, sotto al letto e sul comodino, è stato ritrovato altro materiale utile al confezionamento degli involucri relativo a buste in cellophane di colore giallo  simili a quelli degli involucri rinvenuti, due forbici, un  rotolo di nastro adesivo in plastica di colore nero, un coltellino svizzero e tre parti di cellophane di colore trasparente con del nastro adesivo di colore nero.
All’interno del magazzino posto sotto la casa è stata inoltre rinvenuta una pistola ad aria compressa con  sei ricariche di aria compressa e una già inserita all’interno del relativo caricatore,  due scatole contenti pallini in piombo e un manganello telescopico  in metallo di colore nero e manico in plastica.
Giuseppe Melissano è stato, allora,  dichiarato in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e detenzione abusiva di armi. Dopo gli accertamenti di rito è stato trasferito nel carcere di Lecce a disposizione del sostituto procuratore Licci.

Mercoledì, 15 Ottobre, 2014 - 00:05