Nacque sporco del sangue di sua madre

Come tutti i figli degli uomini, il figlio di Giuseppe e Maria nacque sporco del sangue di sua madre, vischioso delle sue mucosità e soffrendo in silenzio. Pianse perché lo fecero piangere, e avrebbe pianto per quest’unico e solo motivo. Avvolto nelle fasce, riposa nella mangiatoia, non lontano dall’asino, ma non c’è pericolo di morsi, ché la bestia l’hanno legata corta. (…) Giuseppe seduto sopra un sasso, ha il braccio posato sulla mangiatoia e sembra guardare il figlio. Si fece avanti il primo pastore e disse: “Con queste mani ho munto le mie pecore e ho raccolto il loro latte”. Maria, aprendo gli occhi, sorrise. Avanzò il secondo pastore e disse: “Con queste mani ho lavorato il latte e ho fatto il formaggio”. Maria accennò col capo e sorrise di nuovo. Poi si avvicinò il terzo pastore, per un istante parve riempire la grotta con la sua statura e disse, senza guardare né il padre né la madre del bimbo appena nato: “Con queste mani ho impastato il pane che ti offro, col fuoco che esiste solo dentro la terra io l’ho cotto”. E Maria seppe chi era. (Josè Saramago, Il vangelo secondo Gesù Cristo)

Mercoledì, 25 Dicembre, 2013 - 00:07