"Né bulli né pupe"
La Provincia di Lecce è stata selezionata fra le 12 proposte progettuali ritenute idonee a livello nazionale nell’ambito di “No Bulls be Friends”, l’iniziativa lanciata all’interno del Programma Azione ProvincEgiovani 2014, dall’Unione delle Province Italiane e dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nata per sensibilizzare gli studenti degli Istituti superiori sul fenomeno del bullismo, coinvolgendoli in laboratori di approfondimento e attività teatrali. Il progetto promuove la cultura del rispetto e dell’accettazione di sé e dell’altro attraverso l’arte teatrale, così da stimolare la creatività dei giovani, la loro capacità di comunicare e favorire l’aggregazione giovanile nel rispetto dei principi di uguaglianza e fratellanza.
Con il progetto vincitore intitolato “Né bulli né pupe”, giudicato coerente con le finalità del bando nazionale, la Provincia di Lecce si propone, dunque, di favorire nei soggetti coinvolti una riflessione approfondita sul tema del bullismo, attraverso la metodologia attiva del laboratorio teatrale.
Partner dell’Ente sono il teatro Koreja ed EspeérO (SpinOff dell’Università del Salento), insieme alle tre scuole di Lecce dove si avvia il progetto: l’Istituto Tecnico G. Deledda, I.I.S.S. L.G.M. Columella e il Liceo Scientifico Banzi Bazoli.
In partenza in questi giorni e attivo fino a maggio, il progetto impegna studenti dei tre Istituti leccesi in un laboratorio teatrale sul tema del bullismo, partendo dall’esperienza e dal vissuto dei ragazzi e trasformandola con un linguaggio teatrale.
I responsabili dell’ordine pubblico hanno sottolineato più volte la necessità di interventi interdisciplinari di sensibilizzazione dei ragazzi sulle problematiche in questione e di sostegno alla genitorialità attraverso modalità partecipative e linguaggi adeguati, che superino il tradizionale approccio comunicativo. Parte da qui l’attenzione della Provincia alle emergenze sociali del territorio.
Il bullismo e il cyber-bullismo sono due fenomeni che coinvolgono una quota significativa di pre-adolescenti ed adolescenti, i quali, manifestano un disagio relazionale mettendo in atto atteggiamenti di prevaricazione e di sopruso. Come indicato dalle ultime ricerche sul fenomeno, il tratto distintivo di chi si rende protagonista di atti di bullismo è l’aggressività, abitualmente verso i coetanei e, occasionalmente e in condizioni di presunta impunità, anche verso gli adulti.
Il bullo crede di poter dimostrare non solo la sua superiorità fisica, ma intelligenza, furbizia, capacità di dominare le persone e le situazioni. Contrariamente a quanto si crede, il soggetto prepotente ha un livello di ansia e di insicurezza particolarmente basso, generalmente non presenta problemi di autostima e ha un temperamento attivo-impulsivo, spesso abbinato a fattori di educazione familiare che rimandano in prevalenza all’anaffettività e al permissivismo, oppure all’autoritarismo e alle punizioni fisiche.
Un’altra delle componenti fondamentali del bullismo è la sua componente esibizionistica che si rafforza nella umiliazione della propria vittima in una dimensione sociale dove si instaurano dinamiche psicologiche che generano spirito di emulazione e atteggiamenti gregari.
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