Muay Thai, Alessia Coluccia vince a Roma contro la campionessa intercontinentale

Continua il momento d'oro di Alessia Coluccia, giovanissima atleta di Kung Fu e Muay Thai, in forza alla ASD Polisportiva Zen Shin di Galatina. Dopo essersi laureata, appena lo scorso febbraio, Campionessa Italiana "Pro" di Muay Thai battendo la quotatissima Cristina Caruso al Ring War di Monza, Coluccia vince ancora nei professionisti, questa volta domando la forte ed esperta Paola Cappucci, Campionessa Intercontinentale "WaKo Pro K1".
L'incontro ha avuto luogo il 29 aprile a Roma, nell'ambito della prestigiosa manifestazione "Amazing Thailand Fighting Spirit", evento internazionale di Muay Thai patrocinato dalla FIKBMS-CONI e seguito dall’emittente SKY “Fight Network” canale 804 e dall’emittente sul Digitale Terrestre Nuvolari, che ospita i più forti atleti del circuito e che ha assegnato il titolo mondiale di Muay Thai WMO, nonché il titolo europeo WaKo Pro, quello italiano Fikbms e l'ambita cintura del Fighting Spirit.
Non è bastata alla Cappucci l'esperienza di ben 69 match alle spalle, né la manciata di centimetri che comunque le consentivano di guardare la Coluccia dall'alto. L'atleta galatinese ha vinto e questo, forse, non fa neppure più notizia.
Quello che invece fa notizia (e come!), è  il modo con cui Coluccia si è aggiudicata la vittoria. Sì, perché a 19 anni puoi vincere per doti atletiche e tecniche, ma se vinci anche e soprattutto con la testa, allora sei una predestinata.
Coluccia non ha semplicemente vinto: ha stravinto. E lo ha fatto in una sola ripresa, la prima, dove ha, da subito, fatto capire all'avversaria chi era la più forte, eludendone gli attacchi, colpendo e mettendo a segno ben due proiezioni. Una mazzata psicologica non indifferente per l'esperta Cappucci che nelle altre due riprese è apparsa inibita, inerte, impotente davanti ad una Coluccia viceversa tranquilla, forse meno spettacolare rispetto al primo round, ma di certo capace di gestire il match in maniera decisamente impressionante dal punto di vista mentale.
Da lodare è certamente anche il lavoro di Antonio Buono, direttore sportivo della Zen Shin Galatina, che ha saputo creare un feeling incredibile tra sé e la propria allieva, tanto che quest'ultima è apparsa quasi letteralmente "pilotata" dal suo angolo durante la gara. Coluccia si affida ciecamente al M° Buono, ascolta ed esegue: dell'esito è stato detto.
Complimenti allora a Coluccia, a Buono ed alla Zen Shin di Galatina: grazie a loro il Salento è ancora una volta protagonista!

Venerdì, 5 Maggio, 2017 - 20:13

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