In morte di una comunista

È morta, ieri, a 90 anni, Cristina Conchiglia, già deputata e Sindaco di Copertino. "È stata una Comunista -coì la ricorda Roberta Forte, segretaria provinciale di Rifondazione- Lo è stata in tutti gli aspetti della sua vita, sia quelli privati che quelli pubblici, che in lei erano inscindibilmente  intrecciati fino quasi a confondersi in quel sostantivo alto e nobile che meglio di ogni altro la definisce: Compagna. È stata Comunista nelle lotte contadine degli anni 50, quando accanto alle tabacchine e ai braccianti agricoli si batteva per ottenere diritti e condizioni di lavoro dignitose, ma anche per educare alla coscienza di classe quelle donne e quegli uomini che mai avrebbero dimenticato il suo impegno per loro, riservandole un posto fra gli affetti più cari. Lei è stata, per quei lavoratori, ciò che Peppino Di Vittorio è stato per i braccianti di Capitanata, perché in lei riconoscevano la compagna che si spendeva con generosità e coraggio, rischiando e pagando con la galera questo suo impegno.
È stata Comunista nella difesa strenua della memoria della Resistenza Partigiana al nazifascismo, come in quella della Costituzione repubblicana, che della resistenza incarnava i valori.
È stata Comunista accanto a suo marito, Giuseppe Calasso, con cui ha condiviso l’impegno politico e molte sue battaglie.
È stata Comunista da sindaco di Copertino, facendosi amare dai suoi concittadini d’adozione, lei che era “forestiera” perché  veniva da Brindisi.
È stata Comunista  in Parlamento, quando, deputata del PCI dal 1979 al 1983, ha saputo rappresentare e dare voce alle lavoratrici ed ai lavoratori del Salento.
È stata comunista fino alla fine, non facendo mai mancare il suo apporto, anche dopo essersi ritirata dalla scena politica, ogni volta che la sua autorevolezza poteva essere utile alla causa dei lavoratori e dell’antifascismo.
La scomparsa di Cristina Conchiglia lascia un grande vuoto, pari alla sua stessa grandezza, in tutte le compagne e i compagni che l’hanno conosciuta e ne hanno apprezzato le doti politiche e umane. Il nostro impegno sarà quello di onorarne la memoria seguendo il suo esempio  di donna determinata, di militante tenace e di comunista coraggiosa; un esempio di cui fare tesoro, in tempi come questi nei quali occorre riprendere la lotta in difesa di quei diritti che Cristina Conchiglia contribuì a conquistare. Nel ricordarla ci stringiamo commossi attorno ai suoi familiari di cui condividiamo il dolore ed a cui esprimiamo il nostro cordoglio".
"I miei nonni erano braccianti -scrive Antonio Galati -neoconsigliere regionale di SEL- e la pena che provo per le loro sofferenze ancora mi commuove. Cristina Conchiglia, come suo marito Pippi Calasso, non è stata solo un simbolo delle lotte contadine nell'Arneo e in tutto Salento, ma anche uno straordinario esempio di come si possa tradurre la battaglia sul territorio nell'impegno nelle istituzioni, con passione e memoria. Tutto in un tempo nel quale le donne impegnate in politica sembravano esporsi ad una missione impossibile: lei fu una delle prime deputate meridionali e mise il suo cuore e il suo cervello al servizio del popolo del Salento.
Onorevole e pasionaria, mancherai a tutti noi."

 

Lunedì, 6 Maggio, 2013 - 00:00