'Mistery Orients', sequestrate anche a Galatina slot-machines fuorilegge
Nel corso di una vasta operazione estesa a tutta Italia e mirata al contrasto degli illeciti commessi nel settore degli apparecchi da divertimento ed intrattenimento la Guardia di Finanza di Lecce avrebbe individuato anche a Galatina un centro dei presunti illeciti. I militari del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo salentino – in collaborazione con numerosi altri Reparti del Corpo di varie regioni d’Italia – hanno dato esecuzione, in particolare, ad un decreto di sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Lecce, esteso all’intero territorio nazionale, degli apparecchi da divertimento ed intrattenimento modello “MISTERY ORIENTS”, con schede di gioco “TESORI D’ORIENTE”, classificati tra le così dette “newslot”.
Nel corso di specifiche indagini, infatti, i Finanzieri leccesi hanno acquisito una serie di elementi denuncianti la diffusione di pratiche fraudolente finalizzate alla alterazione e/o manomissione dei software e/o degli hardware di queste "macchinette", commercializzate e distribuite in vari esercizi pubblici del territorio nazionale.
I riscontri acquisiti dalle Fiamme Gialle ed i successivi accertamenti tecnici disposti dall’Autorità Giudiziaria, hanno consentito di rilevare la non conformità delle slot-machine alle caratteristiche imposte dall’AAMS (Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato). Sarebbe stata rilevata, infatti, sia l’alterazione del software della relativa scheda elettronica, realizzata mediante pre-impostazione, per ogni ciclo di giocate, di una percentuale di vincita inferiore a quella stabilità per legge, sia l’alterazione dei flussi di comunicazione alla rete telematica gestita dai concessionari.
Oltre ai sequestri, che interessano 68 differenti località in 14 regioni d’Italia, gli uomini della Guardia di Finanza hanno anche perquisito – su mandato del Procuratore della Repubblica Antonio De Donno – le sedi delle società che producono, commercializzano e noleggiano questi apparecchi di gioco. Quattro sono le persone sinora indagate.
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