Minaccia di far saltare un palazzo dopo aver urlato durante un comizio, arrestato e processato per direttissima 41enne galatinese
Minacciava di far saltare un palazzo in via Liguria facendo esplodere una bombola di gas. Ci sono voluti sei agenti della Polizia di Stato di Galatina per bloccarlo ed impedirgli di nuocere. Erano circa le ore 22 di ieri sera quando G. T., galatinese di 41 anni, ha cominciato a parlare a voce molto alta in Piazza Alighieri mentre era in corso di svolgimento il comizio del M5S. Le forze dell’ordine in servizio lo hanno subito allontanato ed hanno potuto constatare che era in evidente stato di ebbrezza alcolica.
L’uomo era già noto per questi eccessi, diventati più frequenti dopo la morte del padre. Intorno a mezzanotte qualcuno da un palazzo in via Liguria ha chiamato il Commissariato segnalando il fatto che l’uomo urlava e lanciava gravi minacce. Gli uomini della P. S., guidati dal vicequestore Giovanni Bono, giunti sul posto, hanno faticato non poco a bloccarlo.
G. T. è stato immediatamente tratto in arresto, con le accuse di pubblica intimidazione, minacce aggravate, oltraggio, resistenza, violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, e questa mattina è stato sottoposto a giudizio per direttissima. La giudice Bianca Todaro ha accolto le richieste di Carlo Gervasi, difensore di fiducia del galatinese. L’avvocato, dopo aver ottenuto che il suo assistito potesse usufruire dei “domiciliari”, ha patteggiato una pena di dieci mesi e 20 giorni.
L’uomo è ora presso il suo domicilio dopo avere assunto l’impegno di farsi curare ma rischiava fino a cinque anni di carcere.
La sua situazione è stata, comunque, segnalata ai Servizi Sociali del Comune di Galatina ed al Prefetto.
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