"Mentono sapendo di mentire"
Paola Carrozzini, Michele De Paolis, Giampiero De Pascalis, Paolo Pulli e Giuseppe Spoti, consiglieri comunali di minoranza, lunedì mattina hanno abbandonato il Consiglio comunale adducendo come motivi il fatto che due assessori avrebbero percepito dal Comune di Galatina somme a loro non dovute e il non aver potuto esercitare il loro ruolo di "vigilanza e controllo" a causa dell'eccessivo numero di punti all'ordine del giorno (15). Le loro spigazioni sono contenute in un comunicato, inviato (con grande senso della democrazia e della trasparenza!) solo alla stampa ritenuta amica, riassunto e reinterpretato dal portavoce galatinese del M5S sul proprio profilo facebook.
Nella tarda serata di ieri i quattro capigruppo della maggioranza hanno fatto pervenire a tutte le testate locali la nota sotto riportata.
"Cinque consiglieri di minoranza - scrivono Pierantonio De Matteis, Vito Albano Tundo, Danilo Patera, Noel Alberto Vergine - la buttano in caciara per nascondere l’incapacità politica ed amministrativa di esercitare il ruolo che i cittadini hanno riconosciuto loro. Attaccare a testa bassa e senza motivo gli assessori Loredana Tundo e Antonello Palumbo è solo un modo per distogliere l’attenzione sia perché i fatti stanno in modo assai differente da come vengono rappresentati sia perché di tempo per studiare le carte ne hanno avuto ben al di là della settimana di cui parlano.
Quello del 26 marzo era certamente un consiglio comunale ricco di argomenti importanti, su tutti il bilancio, che necessitavano studio e attenzione. L’iter di studio dei documenti è partito con le prime commissioni consiliari già dalla prima metà di marzo e le bozze di delibera sono transitate in più commissioni, come nel caso della Tari o del regolamento della ZTL. Contestualmente alla convocazione delle commissioni, quindi ben prima della convocazione del consiglio, sono state allegate anche le delibere in discussione e pertanto le stesse erano nella disponibilità di tutti i consiglieri già da tempo. Così come nelle loro disponibilità era il bilancio, già approvato con delibera di giunta e quindi pubblicato all’albo pretorio del Comune.
Specifichiamo ciò da un lato per ribadire la correttezza delle procedure messe in atto dagli uffici e dall’altro per rendere manifesto quanto sia pretestuoso l’affermare di non aver avuto tempo di “leggersi le carte” e che ciò sia solo un modo per uscire dall’aula, in modo disordinato, e fuggire dalle proprie responsabilità. O forse le carte le avevano lette e non avevano trovato argomenti per votare contro. Contro un piano finanziario della Tari che nonostante una sentenza che ci condanna a pagare oltre 700mila euro nel 2018 per debiti risalenti al periodo 2010-2015 non comporta aumenti di costo; contro una serie di riduzioni e agevolazioni per chi voglia mettersi in regola spontaneamente; contro un regolamento di ZTL che è la più grande operazione per eliminare le auto dal centro storico; contro l’eliminazione del Sedile dall’elenco dei beni in vendita; contro un piano triennale delle opere pubbliche che vede l’inserimento di importanti finanziamenti ottenuti da questa amministrazione come la Community Library e la bonifica di via Giada. Forse sono usciti perché non hanno avuto il coraggio di votare contro la Città ma non hanno avuto nemmeno l’onestà intellettuale di riconoscere la bontà del lavoro di questa amministrazione.
Sugli stipendi dei due assessori, mentono sapendo di mentire, dal momento che avevano avuto la risposta all’interrogazione già il 21 marzo scorso. Per quanto riguarda l’assessore ai Lavori pubblici, Loredana Tundo, si è proceduto ad una trattenuta a saldo di quanto corrisposto già nei mesi di settembre ed ottobre 2017.
Per quanto, invece, riguarda l’assessore ai Servizi sociali, Antonio Palumbo, si sta procedendo ad una trattenuta mensile già da gennaio e si proseguirà fino al saldo. L’interrogazione del consigliere Paolo Pulli è stata protocollata in data 7 marzo, quindi a cose fatte. Ci chiediamo a questo punto quale sia il senso della polemica intrapresa e della sceneggiata messa in atto nel corso dell’ultimo consiglio comunale".
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