Marine leccesi, se ne discute al Politecnico di Milano

Dal 7 febbraio al Politecnico di Milano è in corso un importante dibattito sullo stato e sul futuro delle marine leccesi. Docenti, amministratori pubblici, magistrati, studenti sono chiamati a confrontarsi sulla peculiarità della costa del capoluogo, all’esito di uno studio approfondito condotto nell’ambito delle attività del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico: se da un lato, è stato osservato, le marine leccesi patiscono l’invadenza del cemento senza regole, come tanti “territori dell’abusivismo” sparsi da Sud a Nord in tutta Italia, dall’altro esprimono uno straordinario patrimonio naturalistico. La costa leccese è definita un terreno di una continua “negoziazione” tra l’individualismo senza regole, che ha mosso, tra gli anni ’60 e ’80, una miriade di iniziative di cementificazione illegale, e la disperata e affascinante azione degli elementi naturali, come le dune e la sabbia, che continuamente cercano di riconquistare lo spazio che l’abusivismo ha sottratto. Quale futuro, dunque, per le marine leccesi? Se lo sono chiesto 70 studenti della Scuola di Architettura Urbanistica ingegneria delle Costruzioni del Politecnico che a ottobre scorso hanno esplorato il territorio di Torre Rinalda, Spiaggiabella, Torre Chianca, Montegrappa e Frigole, osservando, fotografando, studiando il disordine urbanistico peculiare del tratto nord del litorale leccese. Lo hanno fatto nell’ambito del Laboratorio di Urbanistica coordinato da Christian Novak e Francesco Curci, e del Built Environment and Landscape Design Studio, coordinato da Federico Zanfi, Sagangemi e Laura Daglio. Due iniziative di studio che trovano origine e supporto nella Convenzione (D.G.C n°550 del 25 luglio 2018) stipulata tra il Comune di Lecce e il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU), una delle strutture di ricerca più importanti in Italia nel campo delle discipline della città e del territorio. Ieri i risultati dei laboratori, esposti nell’iniziativa Ripensare le marine, alla quale hanno preso parte, oltre agli studenti e ai docenti coinvolti, Mariella Annese (Politecnico di Bari), Enrico Formato (Università di Napoli Federico II), Antonio Longo (Politecnico di Milano) Rita Miglietta (architetto, ex assessore all'Urbanistica del Comune di Lecce), Fabiano Spano (Architetto, consulente del Comune di Lecce). “Un capitale importante di proposte accurate, che ragionano su come restituire a Lecce il suo mare; esito della Convenzione che abbiamo condiviso con il Politecnico per identificare nuovi approcci alla riqualificazione di ambiti nati in assenza di pianificazione”, ha commentato l’architetto Rita Miglietta. Oggi si terrà il seminario Il progetto della demolizione nei territori dell'abusivismo. Ricostruire alleanze, valori, paesaggi, organizzato nel quadro del progetto Datsu - Dipartimento d'Eccellenza sulle Fragilità territoriali. Nel seminario si discuterà delle politiche di ripristino del paesaggio nei territori caratterizzati dal fenomeno dell'abusivismo edilizio, in particolare al Sud. A confronto studiosi, esperti legali, urbanisti. Nella sessione pomeridiana saranno chiamati a intervenire Angela Barbanente (Politecnico di Bari, ex assessore all'assetto del territorio della Regione Puglia), Giuseppe Vitale (Urbanista, funzionario prefettizio, Comune di Castelvetrano), Ennio Cillo (Procura generale della Repubblica), Rita Miglietta (architetto, e assessore all’Urbanistica del Comune di Lecce).

Sabato, 9 Febbraio, 2019 - 00:04