Mai più animali prigionieri e venduti alle feste!
"La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali" (M. Gandhi) Da questo concetto possono partire tante riflessioni sulla nostra civiltà, su quello che è e su come vorremmo che sia. Il modo di trattare gli animali, il rispetto e la sensibilità con cui ci si rapporta a loro, è spesso paradigmatico del comportamento di un uomo verso l’altro, verso il bene comune, verso i propri vicini, verso la natura.
Questa premessa serve a introdurre una questione che, con mio piacere, sta a cuore ad alcuni galatinesi, di cui mi faccio in questo caso portavoce. Le condizioni di detenzione degli animali esposti e venduti durante feste patronali e fiere è un problema non regolamentato nel nostro comune, probabilmente non per cattiva volontà, ma semplicemente per “invisibilità”.
Spiego. Nell’ultima festa patronale dedicata ai Santi Pietro e Paolo, ormai un anno fa, ho constatato che l’indifferenza è un’abitudine, ma un’abitudine che può essere cambiata. Entro nel dettaglio: la bancarella oggetto della questione, molto ben fornita, esponeva e vendeva animali di piccola taglia, uccelli di molte specie diverse, coniglietti e piccoli roditori, pulcini, paperelle, pesci di tutti i tipi, tartarughe ecc., in condizioni di detenzione pietose. Gabbie piccole e a contatto tra loro, cibo scarso o assente perché rovesciatosi, acqua spesso assente, igiene del tutto assente; inoltre gli animali venivano continuamente infastiditi dai passanti. Ma soprattutto, da non crederci, tutta la bancarella era esattamente di fronte a quella che vendeva cd musicali, con le sue casse a tutto volume sparate addosso ai poveri animaletti.
Io e le persone con cui mi trovavo, di cui nessuno soffre di alcun problema di udito, avevamo dolore ai timpani davanti a quelle casse, a causa dell’alto volume della musica, ed essendomi fermata apposta per segnalare ai vigili il problema di questi animali, ho avvertito un senso di nausea a causa di quel volume esagerato. Allora mi chiedo, se per una persona, libera di allontanarsi in qualunque momento da quel luogo, le condizioni erano così insopportabili, potete immaginare cosa stessero passando animali così sensibili chiusi in gabbia e sottoposti a quella tortura? Alcuni roditori cercavano di nascondersi sotto la paglia, altri si muovevano in modi innaturali, quasi impazziti.
Segnalato il problema ai vigili urbani mi è stato detto che una volta assegnati gli spazi pubblici non si poteva fare nulla. Le persone che passavano, alle quali è stato fatto notare cosa stesse succedendo, si sono dimostrate sensibili, dunque ne deduco che sia un problema di invisibilità. Centinaia di persone passano davanti ad animaletti agonizzanti (ricordiamo che alla fine di ogni fiera si contano i morti, causa gli spostamenti, gli stress di vicinanza con altre specie, incidenti di percorso, scarso abbeveramento, ecc), senza rendersene conto.
Quindi oggi siamo qui, con questa lettera, per sensibilizzare innanzi tutto la cittadinanza. Noi siamo in generale contrari alla compravendita di animali e soprattutto alla loro esposizione come merce qualunque. Si potrebbe organizzare un bel piantonamento davanti alle suddette bancarelle per scoraggiare tutti i compratori, tanto più che questi animali vengono acquistati dai genitori ai loro figli. Non mi sembra infatti educativo, per le donne e gli uomini del domani, passare il messaggio che sia normale tenere in condizioni di prigionia esseri viventi innocenti.
Tuttavia siamo consapevoli del fatto che alcune persone basino su questo commercio la propria sussistenza, allora vogliamo almeno che questo tipo di commercio abbia delle regole precise e che qualcuno le faccia rispettare. Noi cittadini possiamo farle rispettare.
“Essere «per gli animali» non significa essere «contro l’umanità». Esigere che gli altri trattino giustamente gli animali significa chiedere per essi nè più nè meno di quel che si chiede per qualsiasi essere umano: che siano trattati con giustizia.” (Tom Regan, I diritti animali).
Serena Viva, Ornella Colaci, Marisa Fortuzzi, Carlo Viva, Simonetta Degli Atti, Stefania Amante, Rosalba Martines
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