"Luna, Luna mename na cuddrura"

Cari Amici, caro Dino, eccoci nuovamente nella Settimana Santa, dopo la Domenica delle Palme iniziano i riti religiosi per la Santa Pasqua e con Essa la preparazione dei sublimi dolci pasquali; I "pecurieddri" in pasta di mandorla, i biscotti quaresimali a mò di cantucci e le tradizionalissime "cuddrure cu l'ovu". Le uova di cioccolato sono arrivate dopo dall'industria dolciaria, mai i dolci pasquali della tradizione salentina sono quelli appena detti. Il tradizionale per eccellenza è, senza dubbio, la CUDDRURA.
Sono molteplici e varie le forme ma tradizionali sono quelle aventi forma di panarinu, bambulina, caddruzzu, core e culomba. C'è qualcuno che ne produce di altre forme ma, secondo me, se dobbiamo parlare di dolci tradizionali lo devono essere anche nella forma.
Dicevamo che le cuddrure possono avere svariate forme ma tutte devono contenere necessariamente l'uovo. Il dono dell'uovo il giorno di Pasqua o nel periodo di quaresima è una antica tradizione germanica di una cerimonia fecondatrice e moltiplicatrice della primavera. Le uova vengono incastonate sulla forma con una croce dello stesso materiale della cuddrura.
Le cuddrure sono anche delle "gocce di memoria", di ricordi della nostra infanzia, quando le nostre mamme si riunivano con vicine e parenti, con noi bambini, per preparare questo biscotto.Tutti felici di condividere questo momento di festa. Altra particolarità di questo dolce é il numero dispari delle uova incastonate, perché il numero dispari ha virtù propiziatrici ; pregiudizio di cui si trova riscontro in Virgilio: "Il Dio si compiace del numero dispari".
La ricetta classica è la seguente:1kg di farina tipo 00, 5 uova intere,  200 grammi olio di oliva, 200 grammi di zucchero, n.2 bustine di vanillina, g.15 di cremor tartaro (lievito per dolci), g.5 di ammoniaca per dolci e del latte q.b.
Procedimento: impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo. Dal pastone prelevare dei pezzi da cui con un matterello ricavare le forme desiderate, ritagliando con un coltello, Su tali forme appoggiare almeno un uovo sodo, fermarlo con un tondino di pasta formandoci su una croce.  In una terrina sbattere un uovo intero e aggiungervi del latte, con la miscela ottenuta spennellare le cuddrure prima di infornale in forno avente 190-200 gradi con sportello chiuso, appena assumerà un colorito dorato, socchiudere lo sportello a forno acceso con temperatura di 100 gradi, lasciarla biscottare fino a quando la pasta non sarà croccante.
Se non avete tempo di farle si possono acquistare nei panifici e nelle pasticcerie galatinesi. Vorrei dunque suggerire di non far mancare la cuddrura sulle vostre tavole di Pasqua e Pasquetta. Sarebbe come rinunciare alla nostra tradizione pasquale e quindi ignorare il nostro passato, indispensabile se vogliamo avere una saggia visione del futuro.
"LUNA, LUNA MENAME NA CUDDRURA, MENAMILA COTTA COTTA, CU MI LA MANGIU CU LA RICOTTA..." cantava il cantastorie di Terra d'Otranto, Luigi Paoli, noto anche come Gigetto di Noha.
Buona Pasqua e sereno fine settimana pasquale!

 

Lunedì, 26 Marzo, 2018 - 00:05