"L'Ospedale va potenziato e non mortificato"

Gli eventi che hanno interessato in questi giorni l’Ospedale di Galatina, i cui contorni risultano ancora sfumati e le responsabilità in via di definizione, non costituiscano l’alibi per screditarlo prima e affossarlo poi. Le professionalità  di chi ogni giorno ci lavora con impegno e passione non possono essere ulteriormente mortificate. E’ importante definire le responsabilità sia a valle che a monte ma contemporaneamente è importante dar un impulso forte al suo adeguamento strutturale e tecnologico presupposto per un reale rilancio.
I lavori ex articolo 20 già finanziati e appaltati prevedono un nuovo spazio per il P.S. con annessi letti per l'osservazione, così come una nuova area per l’installazione di una Risonanza magnetica, oltre alla ristrutturazione della sale operatorie attuali. Lo stesso dicasi per l’acquisto di una nuova  Tac, oramai quella attuale, è obsoleta e soggetta a continue riparazioni.
Bisogna dare un accelerazione forte in questa direzione in continuità con le posizioni già evidenziate qualche mese fa in sede ASL all’ex assessore alla Sanità Donato Pentassuglia, in ordine al nuovo piano ospedaliero regionale. In tale sede venne segnalata la priorità per l’Ospedale di Galatina di rafforzare il pilastro chirurgico (Chirurgia, Ortopedia, Urologia) oltre ad assicurare alcuni posti di terapia intensiva post chirurgica.
Siamo sicuri che prima dell’adozione dell’atto aziendale e del riordino ospedaliero i territori  verranno ascoltati. Per quanto ci riguarda vigileremo e ci impegneremo così come sempre fatto affinché l’ospedale non venga declassato.
Lo abbiamo fatto dieci anni fa quando il piano Fitto fece scomparire ben cinque reparti (Geriatria, Neurologia, Urologia, Oculistica, Orl)  Solo il nostro impegno e le battaglie successive hanno permesso il rientro di alcuni (Geriatria da Nardò) e il trasferimento presso il nostro Presidio di altri (Pneumologia da San Cesario). Lo abbiamo fatto tre anni fa quando si ventilava la chiusura del Punto nascita, poi successivamente sventata.
Lo continueremo a fare oggi consapevoli che bisogna salvaguardare, al di là di ogni campanilismo, un bene comune e un patrimonio professionale importante.

 

Martedì, 1 Settembre, 2015 - 00:07