Lo zio non dichiarò 2,7 milioni di ricavi. Nei guai gli eredi di una ditta di carburanti

La Guardia di Finanza di Gallipoli ha eseguito una verifica fiscale nei confronti di una ditta individuale, cessata nell’anno 2008, con sede in Galatina, esercente l’attività di “commercio al dettaglio di combustibili per uso domestico"”, la quale, non presentando le prescritte dichiarazioni fiscali per gli anni d’imposta 2007 e  2008,  avrebbe sottratto a tassazione ricavi per2.678.587 euro ed omesso il versamento dell’IVA per 529.272 euro. La condotta evasiva tenuta dalla ditta sottoposta a verifica avrebbe riguardato, non solo la mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi, I.V.A. ed I.R.A.P., ma anche l’omessa tenuta di alcune scritture contabili obbligatorie, allo scopo di non permettere la ricostruzione del reddito non dichiarato ed effettivamente prodotto. In particolare, nei fatti gestionali del soggetto economico verificato, alla morte del titolare, avvenuta nel 2008, sono subentrati i nipoti, in qualità di eredi con beneficio di inventario. Gli stessi, pur rinunciando in epoca successiva al lascito ereditario, avevano comunque l’obbligo di presentare ai competenti uffici finanziari le prescritte dichiarazioni relative agli anni di imposta 2007 e 2008, nonché di iscrivere la ditta (Perrone carburanti) alla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura ed Artigianato di Lecce. 

 

Mercoledì, 19 Dicembre, 2012 - 00:04