A lezione dai padri

Si è parlato di padri, sabato scorso durante la festa-convegno per i venticinque anni dell’Università Popolare, della meglio senectute galatinese, quella   fortemente determinata a rendere la cultura un’ esperienza   popolare perché aperta a tutti i componenti di una comunità, bene condiviso e diffuso senza differenza alcuna. A farlo sono stati i figli: Giancarlo Vallone, figlio di Aldo, il nume tutelare dell’Istituzione, Stefano Rizzelli, figlio di Zefferino, il padre fondatore, e coloro che si sono sentiti in qualche modo figli spirituali e ne hanno raccolto l’eredità, i professori Pietro Giannini e Beatrice Stasi. Per una volta l’Universitas alma mater, madre che alimenta i figli, ha suggerito, invece, il senso di una paternità che   ha preparato un convivio di sapere ancora oggi imbandito e che aggiunge con entusiasmo   posti a tavola.
Aldo Vallone e la sua generazione di professori “di prima nomina” presso il prestigioso convitto “Colonna” (come li ha definiti il figlio Giancarlo), formati dalla esperienza devastante della guerra, recuperavano cocci e apparecchiavano con l’allegria dei naufraghi sopravvissuti per miracolo. Zefferino RIzzelli, l’ideatore del progetto, si prodigava perché gli invitati fossero liberi di scegliere, anche di rifiutare la portata, purché partecipassero in tanti.
Se appunto “libertà è partecipazione”, non si dirà mai abbastanza che in democrazia   è necessario esserci. Per capire il presente  :   da  giornalista, come fa tutti i giorni  Stefano Rizzelli per la RAI (e ieri sera anche per il pubblico presente), ma anche da cittadini curiosi e attenti a quello che ci accade intorno.
Bisogna esserci: per sconfiggere la paura e la sfiducia nel   futuro con l’aiuto di una cultura che esce dalle aule scolastiche e universitarie e incontra persone, discute, pone interrogativi, diventa davvero popolare  e che oggi rappresenta l’unico antidoto ai populismi quando sono forme di antiplurarismo . Questa la lezione dei padri.
Lunga vita all’UNIPOP, dunque, e al suo impegno civile e culturale e un sincero ringraziamento   alla Presidente Beatrice Stasi per la passione che ha dimostrato nel raccogliere l’eredità di tali padri e per il suo guardare avanti   con   fiducia  : dove c’è cultura, il futuro non è un’utopia e può essere donna   senza differenze di genere.

Lunedì, 27 Novembre, 2017 - 00:05