Lettera ai nuovi eletti in Italia

Ci siamo trovati nei giorni scorsi di fronte ad iniziative elettoralistiche che, pur nella frantumazione, hanno comunque prodotto proposte e risultati per riaffermare al tempo stesso le prospettive politiche di ogni comunità.
Purtroppo, l’attuale sistema elettorale, sospinto dal maggioritario, si incentra sui seggi, sulle percentuali conseguite dai raggruppamenti. Si pensa al numero dei voti concessi, agli incrementi acquisiti e le perdite patite e su come si può cadere in modo disastroso pur presentando candidati di buona valenza politica ai quali, però, pur accampati sotto tende diverse, non è vietato conservare il senso di coesione sui valori e sulle cose essenziali utili alla città.
Aspetto forse divenuto impraticabile allo stato dei fatti? L’obiettivo politico che penso tutti dovremmo prefiggerci è quello di porre al centro delle attenzioni le proposte programmatiche per il loro avvenire, nell’ambito, naturalmente, di un obiettivo politico generale.
I partiti e i movimenti che hanno ricevuto una nuova e decisiva spinta devono ulteriormente chiarire il significato rinnovatore che è alla loro base per riuscire a portare a compimento veri e propri cambiamenti e comunque ottenere positive realizzazioni economiche, sociali e politiche.
Ciò che emerge ed emergerà ancor di più tra non molto è il ruolo delle autonomie locali per enucleare, nel loro insieme, di fronte ai problemi più ardui della crisi che scuote l’intera società, le proprie necessità cercando di ottenere, con programmi validi, contributi ed apporti di ogni genere, senza chiudersi nel proprio ristretto ambito, per essere parte integrante e costitutiva di uno Stato che non è più interamente centralistico. Il panorama quindi sta per cambiare completamente in un quadro di emergenza che richiede risposte corrispondenti ed adeguate, avendo come punto di riferimento costante i cittadini e i loro bisogni.
Un augurio quindi ad ogni eletto affinché possa, qualunque sia il ruolo che ricopre, svolgere un’azione per abbattere vecchie impalcature e gettare le basi, in attuazione di regole certe, di risanamento e di rinnovamento ai fini di un governo locale di nuovo tipo ma, soprattutto, adeguato ai tempi difficili.
Intanto, più di uno mormora che, a parte i giudizi negativi sull’euro, il costo della vita è davvero aumentato per i più svariati fattori che si aggirano, costantemente, nel nostro vivere giornaliero. Il riferimento è pure al sistema fiscale, imperante in questo periodo di tempo, più in basso che in alto, le cui statistiche e le contro statistiche, in merito, si sprecano.
Non credo che i miei pensieri siano vecchiotti e ritengo, invece, che guardino al futuro per procurare speranze che, non nascendo da coscienze doppie o disgiunte, possano poter costruire un domani sicuro. E ciò mentre si consolida più marcatamente una sfiducia generalizzata da parte della gente, per giunta corrosa da un montante scontento plenario.
L’augurio di buon lavoro ai nuovi e vecchi amministratori che spero siano più assonanti alle esigenze del comune sentire popolare.

Martedì, 27 Giugno, 2017 - 00:02