"L’elettrificazione delle ferrovie Sud-Est è una bufala e non riguarderà Galatina"

"Siamo ostaggi delle Ferrovie del Sud-Est: sbarazziamocene! Più autobus ecologici e piste ciclabili invece delle strade ferrate". L’esempio di Vicenza e delle Dolomiti. Lettera aperta a Sergio Blasi, consigliere regionale del Partito Democratico

Gentile Signor Sergio Blasi, il suo ultimo intervento su galatina.it mi ha lasciato stupefatto: lei auspica la nascita dalle nostre parti di un turismo ferroviario, ma come può un politico esperto come lei non accorgersi che la ferrovia locale nel 2018 è una palla al piede per il Salento? Però, prima di tutto, la ringrazio di averci risparmiato, almeno questa volta (vedi, ad esempio, la sua lettera del 7 dicembre 2017), la solita tiritera sulla metropolitana di superficie, che è il miraggio ormai perpetuo con cui i salentini sono stati illusi su una migliore mobilità, mentre tecnici e politici di Provincia, Regione e Ministero non si “accorgevano” del degrado del trasporto pubblico locale.
Anzi (sempre nella sua lettera del 7 dicembre 2017), con grande senso dell’umorismo (!), Lei ha sostenuto che un primo passo verso la metropolitana di superficie è l’elettrificazione (finanziata dall’accordo Emiliano-Renzi) della rete ferroviaria da Martina Franca a Gagliano del Capo: come potrà infatti una linea ferroviaria con un solo binario, anche dopo l’ elettrificazione, assicurare i servizi veloci di una metropolitana, per me resta un mistero.
La nuova infrastruttura (definita imprescindibile per lo sviluppo economico e sociale del territorio) NON RIGUARDERA’ GALATINA, situata invece sulla Lecce-Gallipoli. Passerà però da Maglie, Otranto e dalla sua Melpignano per agevolare – presumo – l’ arrivo dei pazienti al nuovo ospedale che costruirete da quelle parti…. Scelte tecniche? O scelte politiche della Regione?
Che pena vedere le “littorine” percorrere il loro tragitto luride e quasi vuote! E pensare che le ferrovie del Sud-Est costano tantissimo al cittadino tra disagi ai passaggi a livello, città divise in due, cattiva gestione, spese per ammodernamenti, elettrificazione, costruzione di cavalcavia, …. Sbarazziamocene!
Le porto l’esempio della provincia di Vicenza. La Società “Ferrovie e Tramvie Vicentine” (di proprietà pubblica !) nel 1980 ha dismesso l’ultimo treno ed ha puntato tutto sugli autobus richiedendo le certificazioni ambientali. Rispetto ai treni, gli autobus sono più maneggevoli e più facilmente rimpiazzabili, possono garantire più corse, richiedono meno personale, si fermano in più punti di una città, non bloccano il traffico, possono raggiungere tutti i nostri centri abitati.
Va da sé che un più capillare e frequente servizio pubblico di trasporto ne fa aumentare gli utenti e scoraggia l’uso dell’auto propria. Nel vicentino, le vecchie stazioni sono state affittate a bar e ad agenzie di viaggio e le strade ferrate in alcune tratte sono state trasformate in piste ciclabili.
Lo stesso hanno fatto le Ferrovie delle Dolomiti che attraversavano paesaggi mozzafiato. Signor Blasi, se la immagina Lei una pista ciclabile che da Martina Franca arrivi a Leuca con diramazioni in tanti nostri paesi? Salentini e turisti, ciclisti e podisti apprezzerebbero molto questa forma di turismo ecologico.
Distinti Saluti.
Piergiuseppe Giaccari

Turismo ferroviario, una risorsa per il Salento

Martedì, 7 Agosto, 2018 - 00:07

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