A Leda Vigliardi Paravia il Premio Iolanda
La scrittrice Leda Vigliardi Paravia, con il libro “A Tavola con gli Amici”, si aggiudica la seconda edizionedel “Premio Iolanda”, riconoscimento letterario assegnato. L’autrice è stata scelta all’interno della terna finalista composta anche da Anna Martano, con l’opera "Il diamante nel piatto. Storia golosa della Sicilia in 100 ricette e cunti", e Peppe Guida con il libro “Questa terra è la mia terra”. La cerimonia di premiazione, presentata dalla giornalista Antonella Millarte, si è tenuta sabatoa Tricase, nella prestigiosa sede di Palazzo Gallone, dove la vincitrice ha ricevuto il premio dalle mani di Iolanda Ferramosca, ottantaquattrenne musa ispiratrice e motore propulsivo della trattoria di Lucugnano che porta il suo nome.
Ideato da Vera Slepoj e Davide Paolini, presidenti del Premio, in collaborazione con la famiglia Giaccari - ovvero i familiari della signora Iolanda - il premio è pensato per gli scrittori e a tutti coloro che, attraverso la pubblicazione di un libro, si impegnano a promuovere i valori legati al mondo e alla tradizione culinaria italiana che si fa patrimonio condiviso attraverso un libro. Dopo il successo dell’anno scorso, che ha visto la partecipazione di decine di case editrici e di scrittori provenienti da tutta Italia, il Premio rinnova dunque la sua missione: valorizzare la grande tradizione della cucina italiana e celebrare quel rituale – la preparazione del cibo - che si tramanda di generazione in generazione.
“Non è stato facile scegliere un unico vincitore all’interno della terna finalista”, spiega il presidente del premio e della giuria Vera Slepoj, “ma alla fine abbiamo deciso con i membri della giuria di premiare il libro di Leda Vigliardi Paravia per la sua capacità di raccontare e al tempo stesso celebrare l’arte del cucinare, esaltandone la ritualità e la gestualità”. A scegliere il libro vincitore sono stati i giurati del Premio, personalità legate al mondo della cultura e della cucina come Carlo Cambi, Gianarturo Ferrari, Stefano Zecchi, Marina Valensise, Catena Fiorello, Silvio Perrella, Cettina Fazio Bonina, Helmut Failoni, Benedetto Cavalieri, Giuseppe Da Re, Laurent Chaniac, Bruno De Moura Cossio, Giuseppe Seracca Guerrieri, Alessandra Tedesco e Francesco Giaccari. E chissà che l’anno prossimo – così ha auspicato Davide Paolini, co-ideatore del Premio – il riconoscimento non sia esteso anche ai libri che parlano di vino.
Il vincitore ha ricevuto un’opera bronzea realizzata per l’occasione dal maestro Gianni Cudin. Nel corso della cerimonia è stato consegnato anche il premio “La cucina della memoria” allo scrittore Alessandro Marzo Magno, autore del libro “Il ricettario di Casa Svevo”, per la sua capacità di celebrare i valori della tradizione culinaria italiana tramandata da generazione in generazione.
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