Le strategie europee per i prossimi cinque anni

Si è concluso a Bruxelles il Consiglio europeo a cui ha preso parte Giuseppe Conte

 

Il Consiglio europeo riunisce i leader dell'UE per definire l'agenda politica dell'Unione europea. Rappresenta il livello più elevato di cooperazione politica tra i paesi dell'UE. Il Consiglio, una delle sette istituzioni ufficiali dell'UE, si concretizza in riunioni al vertice (di solito trimestrali) tra i leader dell'UE, presiedute da un presidente permanente (Donald Tusk). Nel corso dell'ultima riunione di ieri, a cui ha partecipato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sono state adottate le seguenti conclusioni:
"Negli ultimi anni il mondo è diventato sempre più instabile, complesso e soggetto a rapidi cambiamenti. Ne risultano sia opportunità che sfide. Nei prossimi cinque anni l'UE può rafforzare - e rafforzerà - il proprio ruolo in questo contesto mutevole. Insieme saremo determinati e chiari nei nostri obiettivi, costruendo sulla base dei valori e dei punti di forza che caratterizzano il nostro modello. Si tratta dell'unica via efficace per dare forma al mondo di domani, promuovere gli interessi dei nostri cittadini, delle nostre imprese e delle nostre società e salvaguardare il nostro stile di vita. La presente agenda strategica fornisce un quadro generale e un indirizzo per tale approccio. Il suo obiettivo è orientare i lavori delle istituzioni nei prossimi cinque anni.
L'agenda è incentrata su quattro priorità principali: proteggere i cittadini e le libertà sviluppare una base economica forte e vivace costruire un'Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero promuovere gli interessi e i valori europei sulla scena mondiale Infine, l'agenda stabilisce le modalità con cui realizzare tali priorità. Proteggere i cittadini e le libertà L'Europa deve essere un luogo in cui ci si sente liberi e sicuri. L'UE deve difendere i diritti e le libertà fondamentali dei suoi cittadini, come sancito nei trattati, e proteggerli dalle minacce attuali e da quelle emergenti. I valori comuni su cui si fondano i nostri modelli di democrazia e società sono alla base della libertà, della sicurezza e della prosperità europee. Lo Stato di diritto, con il ruolo fondamentale che riveste in tutte le nostre democrazie, è uno degli elementi chiave a garanzia dell'effettiva protezione di tali valori e deve pertanto essere pienamente rispettato da tutti gli Stati membri e dall'UE. Dobbiamo garantire l'integrità del nostro territorio. Dobbiamo sapere - e dobbiamo essere noi a decidere - chi entra nell'UE. Il controllo efficace delle frontiere esterne è una condizione imprescindibile per garantire la sicurezza, mantenere l'ordine pubblico e assicurare il buon funzionamento delle politiche dell'UE, nel rispetto dei nostri principi e valori. Siamo determinati a sviluppare ulteriormente una politica migratoria globale pienamente funzionante. Porteremo avanti e approfondiremo la cooperazione con i paesi di origine e di transito per contrastare la migrazione illegale e la tratta di esseri umani e per garantire rimpatri effettivi. Per quanto riguarda la dimensione interna, dobbiamo raggiungere un accordo su una politica efficace in materia di migrazione e asilo. È necessario trovare un consenso sul regolamento Dublino per riformarlo sulla base di un equilibrio tra responsabilità e solidarietà, tenendo conto delle persone sbarcate a seguito di operazioni di ricerca e soccorso. Effettueremo i passi necessari a garantire il buon funzionamento di Schengen. Svilupperemo e intensificheremo la lotta al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera, migliorando la cooperazione e la condivisione di informazioni e portando avanti la messa a punto dei nostri strumenti comuni. Aumenteremo la resilienza dell'UE rispetto alle catastrofi naturali e provocate dall'uomo. A tal proposito sono fondamentali la solidarietà attiva e la messa in comune delle risorse. Dobbiamo proteggere le nostre società dalle attività informatiche dolose, dalle minacce ibride e dalla disinformazione provenienti da attori statali e non statali ostili. Per affrontare tali minacce è necessario un approccio globale che veda un rafforzamento in termini di cooperazione, coordinamento, risorse e capacità tecnologiche. Sviluppare la nostra base economica: il modello europeo per il futuro Una forte base economica è di importanza vitale per la competitività e la prosperità dell'Europa, nonché per il suo ruolo sulla scena mondiale e per la creazione di posti di lavoro. In un momento in cui il panorama mondiale è riplasmato da sfide in termini di tecnologie, sicurezza e sostenibilità, dobbiamo rinnovare le basi di una crescita sostenibile e inclusiva a lungo termine e rafforzare la coesione nell'UE. Per conseguire tale obiettivo è necessario realizzare una convergenza verso l'alto delle nostre economie e affrontare le sfide demografiche. Dobbiamo garantire che l'euro sia vantaggioso per i nostri cittadini e rimanga resiliente, approfondendo l'Unione economica e monetaria in tutte le sue dimensioni, completando l'Unione bancaria e l'Unione dei mercati dei capitali e rafforzando il ruolo internazionale dell'euro. Per massimizzare il nostro impatto abbiamo bisogno di un approccio più integrato che colleghi tra loro tutte le politiche e dimensioni pertinenti: approfondire e rafforzare il mercato unico e le sue quattro libertà, elaborare una politica industriale a prova di futuro, affrontare la rivoluzione digitale e garantire una fiscalità equa ed efficace. Il mercato unico in tutte le sue dimensioni è un elemento fondamentale a tale proposito.
L'UE non può permettersi di non sfruttare appieno il potenziale di un mercato di mezzo miliardo di persone, soprattutto nel settore dei servizi. Le difficoltà a breve termine non possono essere usate come argomento per opporsi a una strategia a lungo termine ambiziosa, lungimirante e onnicomprensiva. Ciò deve essere accompagnato da una politica industriale più assertiva, globale e coordinata.
L'UE ha bisogno di entrambi questi elementi, e ne ha bisogno con urgenza. Nei prossimi anni la trasformazione digitale subirà un'ulteriore accelerazione, con effetti di ampia portata. Dobbiamo garantire la sovranità digitale dell'Europa, facendo sì che possa cogliere la sua parte di benefici da questa evoluzione. La nostra politica deve essere plasmata in modo da incorporare i valori della nostra società, promuovere l'inclusività e rimanere compatibile con il nostro stile di vita. A tal fine l'UE deve lavorare a tutti gli aspetti della rivoluzione digitale e dell'intelligenza artificiale: infrastrutture, connettività, servizi, dati, regolamentazione e investimenti. Occorre al contempo sviluppare l'economia dei servizi e integrare i servizi digitali. Parallelamente dobbiamo intensificare gli investimenti nelle competenze e nell'istruzione delle persone, fare di più per promuovere l'imprenditorialità e l'innovazione e accrescere gli sforzi di ricerca, in particolare affrontando la frammentazione del settore della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione in Europa. Investire nel futuro significa altresì incoraggiare e sostenere gli investimenti pubblici e privati, anche nelle infrastrutture, così da finanziare la crescita della nostra economia e delle nostre imprese, PMI comprese. In un mondo in cui regole e norme comuni sono sempre più spesso messe in discussione, sarà essenziale promuovere condizioni di parità, anche nel settore del commercio. Ciò significa assicurare una concorrenza leale nell'UE e a livello mondiale, promuovere l'accesso al mercato, combattere le pratiche sleali, le misure extraterritoriali e i rischi per la sicurezza provenienti da paesi terzi e rendere sicure le nostre catene di approvvigionamento strategiche. Continueremo ad aggiornare il quadro europeo in materia di concorrenza in funzione dei nuovi sviluppi relativi alle tecnologie e al mercato globale. Costruire un'Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero L'Europa ha bisogno di inclusività e sostenibilità, accogliendo appieno i cambiamenti determinati dalla transizione verde, dal progresso tecnologico e dalla globalizzazione, e assicurandosi nel contempo di non lasciare indietro nessuno. Ora che gli effetti dei cambiamenti climatici stanno diventando più visibili e pervasivi, dobbiamo intensificare urgentemente le nostre azioni per gestire questa minaccia esistenziale. L'UE può e deve svolgere un ruolo guida al riguardo, intraprendendo una profonda trasformazione dell'economia e della società per raggiungere la neutralità climatica. Ciò dovrà essere realizzato secondo modalità che tengano conto delle situazioni nazionali e che siano eque dal punto di vista sociale. La transizione climatica offrirà una reale opportunità per modernizzarci e al tempo stesso diventare leader globali in un'economia verde. Le nostre politiche dovrebbero essere coerenti con l'accordo di Parigi. L'UE non può essere l'unica ad agire: tutti i paesi devono portare avanti e intensificare la propria azione per il clima. Il successo della transizione verde dipenderà da una consistente mobilizzazione di investimenti privati e pubblici e dalla disponibilità di un'efficace economia circolare, nonché dalla presenza di un mercato europeo dell'energia integrato, interconnesso e ben funzionante che fornisca energia sostenibile, sicura e a prezzi accessibili, rispettando appieno il diritto degli Stati membri di decidere in merito ai rispettivi mix energetici. L'UE accelererà la transizione verso le energie rinnovabili, potenzierà l'efficienza energetica, ridurrà la dipendenza dalle fonti esterne, diversificherà le fonti di approvvigionamento e investirà in soluzioni per la mobilità del futuro. Parallelamente, dobbiamo continuare a migliorare l'ambiente delle nostre città e campagne nonché la qualità dell'aria e dell'acqua e promuovere l'agricoltura sostenibile, essenziale per garantire la sicurezza alimentare e stimolare una produzione di qualità. Guideremo gli sforzi per lottare contro la perdita di biodiversità e preservare i sistemi ambientali, oceani compresi. I cambiamenti per un futuro più verde, più giusto e più inclusivo comporteranno costi e sfide a breve termine. Per questo è importante accompagnare il cambiamento e aiutare le comunità e i cittadini ad adattarsi al nuovo mondo. Ciò richiede una viva attenzione per le questioni sociali. Il pilastro europeo dei diritti sociali dovrebbe essere attuato a livello dell'UE e degli Stati membri nel debito rispetto delle rispettive competenze. Le disuguaglianze, che colpiscono soprattutto i giovani, rappresentano un rischio politico, sociale ed economico di primo piano; assistiamo al manifestarsi di divisioni generazionali, territoriali e basate sul livello di istruzione e all'emergere di nuove forme di esclusione. È nostro dovere offrire opportunità a tutti. Dobbiamo fare di più per garantire la parità tra donne e uomini, nonché diritti e pari opportunità per tutti. Si tratta al tempo stesso di un imperativo sociale e di una risorsa economica. Una protezione sociale adeguata, mercati del lavoro inclusivi e la promozione della coesione, come pure un livello elevato di tutela dei consumatori e di norme alimentari e un buon accesso all'assistenza sanitaria, aiuteranno l'Europa a preservare il suo stile di vita. Investiremo nella cultura e nel nostro patrimonio culturale, che sono al centro dell'identità europea. Promuovere gli interessi e i valori dell'Europa nel mondo In un mondo sempre più mutevole, caratterizzato da incertezza e complessità crescenti, l'UE deve perseguire una linea d'azione strategica e rafforzare le capacità di agire in modo autonomo per tutelare i propri interessi e valori e il proprio stile di vita e plasmare il futuro del pianeta. L'UE continuerà a essere un motore determinante del multilateralismo e dell'ordine internazionale basato su regole, garantendo apertura ed equità e le riforme necessarie. Sosterrà le Nazioni Unite e le organizzazioni multilaterali fondamentali.
L'UE utilizzerà la sua influenza per guidare la risposta alle sfide mondiali, mostrando la strada da seguire nella lotta contro i cambiamenti climatici, promuovendo lo sviluppo sostenibile e attuando l'Agenda 2030, nonché cooperando con i paesi partner sul tema della migrazione. L'UE promuoverà il suo modello unico di cooperazione come fonte d'ispirazione per gli altri. Sosterrà la prospettiva europea degli Stati europei che sono in grado e desiderosi di aderire. Perseguirà una politica di vicinato ambiziosa. Svilupperà un partenariato di ampio respiro con l'Africa. Insieme ai partner globali che condividono i suoi valori, l'UE continuerà ad adoperarsi per la pace e la stabilità a livello mondiale e a promuovere la democrazia e i diritti umani. Ma per difendere i suoi interessi e valori e contribuire a plasmare il nuovo contesto mondiale, l'UE deve essere più risoluta ed efficace. A tal fine dobbiamo essere più uniti nelle nostre posizioni ed esercitare la nostra influenza in modo più determinato ed efficace. Dobbiamo anche stanziare maggiori risorse e fare un uso migliore di quelle già disponibili, come pure attribuire una priorità più chiara agli interessi economici, politici e di sicurezza europei, mobilitando in tale direzione tutte le politiche. Una politica commerciale ambiziosa e solida, che assicuri una concorrenza leale e reciprocità anche in termini di vantaggi, è essenziale al riguardo, sia a livello multilaterale nell'ambito di un'OMC riformata, sia nelle relazioni bilaterali tra l'UE e i suoi partner. La PESC e la PSDC devono diventare più reattive e attive ed essere meglio collegate agli altri aspetti delle relazioni esterne. L'UE deve inoltre assumersi maggiore responsabilità per la propria sicurezza e difesa, in particolare incrementando gli investimenti nel settore della difesa, lo sviluppo delle capacità e la prontezza operativa; collaborerà a stretto contatto con la NATO, nel pieno rispetto dei principi stabiliti dai trattati e dal Consiglio europeo, compresi i principi di inclusività, reciprocità e autonomia decisionale dell'UE. Le relazioni con i partner strategici, compresi i partner transatlantici, e con le potenze emergenti devono essere un elemento chiave di una solida politica estera. A tal fine dobbiamo moltiplicare le sinergie tra l'UE e i livelli bilaterali. L'UE può discutere con le altre potenze mondiali in condizioni di parità solo se evita le frammentazioni e presenta un fronte unito, forte delle sue risorse e di quelle degli Stati membri. Realizzare le nostre priorità L'UE deve affrontare le sfide interne ed esterne in modo integrato. Affinché l'azione esterna sia efficace abbiamo bisogno di una forte base economica interna. Le nostre istituzioni devono concentrarsi su ciò che realmente conta. In linea con i principi di sussidiarietà e proporzionalità, l'UE deve essere grande sulle grandi questioni e piccola sulle piccole. Deve lasciare agli attori economici e sociali il margine di manovra necessario affinché possano creare e innovare. Sarà importante dialogare con i cittadini, la società civile e le parti sociali, come anche con gli attori regionali e locali. Le nostre istituzioni opereranno in linea con lo spirito e la lettera dei trattati. Rispetteranno i principi di democrazia, Stato di diritto, trasparenza e parità tra i cittadini e tra gli Stati membri. La buona governance dipende anche dall'attuazione e dall'applicazione rigorose delle politiche decise e delle regole concordate, che dovranno essere monitorate attentamente. Ciascuna istituzione dovrebbe riesaminare i propri metodi di lavoro e riflettere sulle migliori modalità per assolvere i compiti stabiliti dai trattati. L'UE deve dotarsi degli strumenti necessari per essere all'altezza delle sue ambizioni, soddisfare i suoi obiettivi e portare avanti le sue politiche. Le istituzioni e gli Stati membri devono lavorare fianco a fianco e sfruttare le ingenti risorse di cui dispongono nell'ambito di uno sforzo congiunto. I diversi talenti degli attori regionali e locali dovrebbero essere utilizzati a vantaggio del progetto comune. La presente agenda strategica è il primo passo di un processo che sarà portato avanti dalle istituzioni e dagli Stati membri. Il Consiglio europeo seguirà da vicino l'attuazione di queste priorità e definirà, se necessario, ulteriori priorità e indirizzi politici generali".

Venerdì, 21 Giugno, 2019 - 08:24