Le novità in cardiologia e l'unico punto fermo: l'ECG

Si è svolto ieri all'Hotel Hermitage di Galatina il convegno di aggiornamento presideduta da Marcello Costantini e Matteo di Biase

Galatina - Si è svolto ieri all'Hotel Hermitage l'ormai tradizionale convegno cardiologico che quest'anno è stato presieduto da Marcello Costantini, Primario di Cardiologia, al 'Santa Caterina Novella' e da Matteo Di Biase, ordinario di Cardiologia all'Università di Foggia. Sono stati centoventi i partecipanti fra cui quattro ragazzi del Liceo Classico "Pietro Colonna" che dovranno affrontare i test di medicina.
Gli ultimi 15 anni hanno visto accrescersi il panorama delle malattie in campo cardiologico: nuove sindromi si sono affacciate alla conoscenza del clinico. Tra queste un rilievo particolare viene occupato dalle canalopatie su base genetica, inquadrate recentemente da una task force, sotto l'egida della Società Europea di Cardiologia e dell'America Heart Association, nell'ambito di una nuova classificazione delle cardiomiopatie. Questi argomenti sono stati affrontati nel meeting di Galatina. Sono state poi descritte sindromi peculiari, come la Tako tsubo like syndrome e la miocardite STEMI -like, tipica dei giovani di sesso maschile. Queste due entità nosologiche pongono tra l'altro  grossi problemi di diagnosi differenziale con le sindromi coronariche acute, problemi che il clinico deve dirimere possibilmente ancor prima di giungere sul tavolo dell'emodinamica.
Un altro grosso argomento di interesse è il rapporto tra la nuda alterazione elettrocardiografica e la coronaria colpevole in corso di sindrome coronarica acuta. In altri termini: è possibile razionalmente stabilire con una ottima approssimazione, in base all'Elettrocaridiogramma quale coronaria è coinvolta ed a che livello durante una sindrome coronarica acuta STEMI o NSTEMI? Di tutto ciò si discusso nel meeting cardiologico di Galatina nel quale, per rimanere nell'ambito della cardiopatia ischemica, si è parlato anche di fisiopatologia endoteliale e di cardiopatia ischemica non acuta.
Il convegno ha ospitato una fondamentale sessione dedicata a molecole nuove e vecchie che fanno parte dell'armamentario terapeutico fondamentale del cardiologo: warfarina, statine, clopidogrel, spirina, ticagrelol, prasugrel, nuovi anticoagulanti orali, ivabradina, ranolazina. Al riguardo, svariate sono le problematiche sul tappeto: quando e come usare i nuovi anticoagulanti? Quali le istruzioni per l'uso del tienopiridinico da associare all'aspirina nelle sindromi coronaiche acute e nell'interventistica coronarica? Quali sono le indicazioni e le potenzialità dell'ivabradina e della ranolazina? Cosa c'è di nuovo sulle statine?
Una sessione del meeting è stata anche dedicata agli strumenti elettronici e alla nuova metodica di correzione percutanea dell'insufficienza mitralica mediante clip. Quali sono al giorno d'oggi le indicazioni? Quali i rischi e i benefici  immediati e futuri di ogni metodica? Un collante che ha cementato i vari argomenti è l'elettrocardiogramma: una metodica strumentale che, a 120 anni dalla sua introduzione, mantiene inalterato un ruolo fondamentale nell'ambito della diagnosi e della gestione clinica di qualsiasi tipo di cardiopatia.
In un'epoca di innovazioni tecnologiche e di nuove metodiche, il rischio che si corre è quello che il cardiologo si allontani dai due cardini  fondamentali sui quali deve ruotare la propria attività professionale: l'approccio clinico al paziente e l'elettrocardiografia, strumento fondamentale di conoscenza (e anche di ricerca)  spesso purtroppo trascurato o ritenuto obsoleto.     

Domenica, 23 Febbraio, 2014 - 00:07