Le lunghe attese nel Pronto Soccorso di Galatina

Un Pronto Soccorso dovrebbe garantire le prime cure ai pazienti. Appena si giunge al PS il personale addetto (infermieri e medici) dovrebbe valutare immediatamente i sintomi del paziente per meglio identificare le condizioni dello stesso ed attribuirne il codice di gravità per poter intervenire tempestivamente. Questa dovrebbe essere la norma, ma tutto ciò attualmente non sempre accade nell'Ospedale di Galatina.
Può accadere che i pazienti aspettino il loro turno per ore sulle barelle o sulle sedie a rotelle in sala d'attesa senza alcuna cura, abbandonati a se stessi. E se durante l'attesa arriva qualcuno in "codice rosso" la situazione si complica ancora di più. I pazienti continuano ad aspettare provati nella loro rassegnata sofferenza. Per alcuni l'attesa può diventare fatale! 
Questa purtroppo è stata la sorte di una signora accompagnata dolorante in quel Pronto Soccorso. Ha atteso il suo turno per tante ore e non ha più fatto ritorno a casa.
Chissà se il suo destino sarebbe stato diverso con un intervento tempestivo?
Oggi ci chiediamo a cosa serva avere un Pronto Soccorso se poi, a causa magari di carenze di organico, non si riesce a garantire le prime cure fondamentali per la salvaguardia della salute del paziente?

Gentile Lettera firmata, la situazione che Ella descrive relativamente al Pronto Soccorso del "Santa Caterina Novella" è, purtroppo, comune a quella di tanti altri ospedali, primo fra tutti il "Fazzi". Si spera che, con il nuovo riordino, le carenze di personale vengano colmate soprattutto nei reparti di emergenza. Sembra che il Sindaco Cosimo Montagna, con il suo intervento a Bari, sia riuscito ad ottenere il rafforzamento dell'Ospedale di Galatina proprio in questo senso. Vedremo. Intanto però i soldi stanziati per la Rianimazione vanno spesi e gli impegni presi vanno mantenuti.
Va anche però detto che ad intasare il Pronto Soccorso sono spesso persone che dovrebbero semplicemente rivolgersi al proprio medico. Anche su costoro va fatta un'opera di educazione al corretto uso delle strutture sanitarie pubbliche.
Purtroppo la sua domanda è destinata a rimanere senza risposta. (d.v.)

Mercoledì, 2 Marzo, 2016 - 00:07